La bella notizia di Magdi Cristiano Allam convertito dall’Islam al Cattolicesimo in piena Resurrezione,dopo un mezzo sorriso di compiacimento,mi riporta mio malgrado alla triste realtà dei miei tanti compaesani eritrei che invece ricevono il loro “forzato e violento” battesimo dal cristianesimo all’islam, non all’interno di una cattedrale vestita a festa, bensi all’interno delle carceri eritree e il più delle volte dentro le loro case ed uffici pubblici.
Non parlo delle zone di confine ormai terre dell’islam, ma della piccola e grande città di Asmara, mia città natale. Una città splendida cresciuta all’ombra della cultura italiana dove le scuole pubbliche gestite dai Comboniani o dai Salesiani ,tanto per citare un esempio,non avevano nulla da che invidiare ai college europei.
Ricordo una città dove convivevano in armonia più culture e più religioni e dove il sangue versato dagli eritrei per gli italiani durante la guerra andava a compensare quello versato appunto dagli italiani per il bene dell’Eritrea.
Ecco, questa eritrea non c’è più. I diritti umani vengono quotidianamente calpestati attraverso arresti , deportazioni, torture e mutilazioni.
Secondo le ultime fonti ci sono tuttora 2000 cristiani in carcere per motivi di fede ed altrettanti per motivi politici;un inferno governato da un governo filoislamico amico e protettore delle coorti islamiche libere di “canonizzare all’islam” un popolo da sempre orgoglioso della sua religione Copta dove le sue donne con altrettanto orgoglio portavano a vita ,tatuata sulla fronte, una croce copta simbolo di una storia e di un modus vivendi.
Tutto cancellato.
Pensare questo popolo in perenne fuga da questo inferno, attraversando di volta in volta altri inferni come il Sudan e poi la Lybia in cerca d’aiuto da parte del loro fratello maggiore (leggi Italia),mi sgomenta.
Mi sgomenta perché l’Italia che ricordano, non c’è più. Anche qui, tutto cancellato.
Nel frattempo Prodi, nel suo recente viaggio in Eritrea da buon opportunista,se ne è ben guardato dal parlare di diritti umani; dimenticandosi tra un sonno e l’altro,del cordone ombelicale che da sempre lega l’Italia al popolo Eritreo . D’altronde cosa si può chiedere ad un governo Prodi che è fuggito in massa pur di non incontrare il Dalai Lama e tuttora flirta con il terrorismo islamico?
Dobbiamo solo aspettarci l’invio delle corti islamiche in Italia in cambio di qualche commessa o futura privatizzazione? I segnali ci sono tutti.
Non parlo delle zone di confine ormai terre dell’islam, ma della piccola e grande città di Asmara, mia città natale. Una città splendida cresciuta all’ombra della cultura italiana dove le scuole pubbliche gestite dai Comboniani o dai Salesiani ,tanto per citare un esempio,non avevano nulla da che invidiare ai college europei.
Ricordo una città dove convivevano in armonia più culture e più religioni e dove il sangue versato dagli eritrei per gli italiani durante la guerra andava a compensare quello versato appunto dagli italiani per il bene dell’Eritrea.
Ecco, questa eritrea non c’è più. I diritti umani vengono quotidianamente calpestati attraverso arresti , deportazioni, torture e mutilazioni.
Secondo le ultime fonti ci sono tuttora 2000 cristiani in carcere per motivi di fede ed altrettanti per motivi politici;un inferno governato da un governo filoislamico amico e protettore delle coorti islamiche libere di “canonizzare all’islam” un popolo da sempre orgoglioso della sua religione Copta dove le sue donne con altrettanto orgoglio portavano a vita ,tatuata sulla fronte, una croce copta simbolo di una storia e di un modus vivendi.
Tutto cancellato.
Pensare questo popolo in perenne fuga da questo inferno, attraversando di volta in volta altri inferni come il Sudan e poi la Lybia in cerca d’aiuto da parte del loro fratello maggiore (leggi Italia),mi sgomenta.
Mi sgomenta perché l’Italia che ricordano, non c’è più. Anche qui, tutto cancellato.
Nel frattempo Prodi, nel suo recente viaggio in Eritrea da buon opportunista,se ne è ben guardato dal parlare di diritti umani; dimenticandosi tra un sonno e l’altro,del cordone ombelicale che da sempre lega l’Italia al popolo Eritreo . D’altronde cosa si può chiedere ad un governo Prodi che è fuggito in massa pur di non incontrare il Dalai Lama e tuttora flirta con il terrorismo islamico?
Dobbiamo solo aspettarci l’invio delle corti islamiche in Italia in cambio di qualche commessa o futura privatizzazione? I segnali ci sono tutti.