sabato 13 settembre 2008

Il PLI e un congresso Soviet


Il prossimo congresso del PLI è previsto per il 7/8/9 novembre p.v.
Come nelle migliori tradizioni liberali dell’attuale dirigenza del PLI,la scelta del Segretario avverrà per acclamazione,il che per chi si definisce liberale,la dice proprio lunga sul metodo soviet tanto caro a lor signori….
Tra l’altro il diritto di voto è riservato anche e soprattutto alle truppe cammellate che possono iscriversi e votare due minuti prima delle votazioni. Ovviamente solo se si dovesse rendere necessaria la loro presenza, che nel frattempo prudentemente viene parcheggiate fuori le mura di Roma, come secoli addietro l’esercito dei vari dittatori dell’antica Roma facevano, condizionandone le scelte di un Senato,stanco e mollaccioso.

Non parliamo poi di un'altra prassi molto usata dal Segretario Stefano De Luca,come quello di farsi acclamare leader spirituale solo alla fine del congresso quando tutti i delegati e segretari Regionali per impegni professionali, svuotano la sala e devono rientrare a casa; d'altronde l’Alitalia e le Ferrovie dimostrano la loro grande efficienza solo in questi casi rispettando sempre l’orario di partenza.

La domanda che ci fanno gli utenti ed i romantici del PLI è perché mai nessun giovane brillante liberale o meglio ancora una donna, non si candidi alla Segreteria del PLI? E’ mai possibile rassegnarsi ad una dirigenza dall’età media dei settant’anni?E perché mai i veri liberali si debbano lasciar confinare in vari think tank o pseudo associazioni d’opinione senza avere uno scatto d’orgoglio decidendo di riappropriarsi della loro casa proprio nel momento in cui tutti si spacciano per liberali, incluse le iene rosse?

Il quadro è veramente desolante.
Da una parte abbiamo un governo di stampo socialista(PDL),che prosegue la politica di Craxi stando ben attento a non circondarsi di veri liberali se non di provata fede socialista o democristiana,e dall’altra abbiamo invece un PD di provata fede cattocomunista, questa si in cerca di liberali, ma solo da esporre come l’argenteria di casa,tanto per mascherare la loro natura giacobina e filo islamica.
Anche qui è difficile immaginare come possa un liberale accettare la convivenza con un partito che strizza l’occhio ad una teocrazia come quella islamica forse ancora più violenta di quella cristiana. Mah ! Solo De Luca …..

E il PLI?
Il PLI di De Luca continua a non fare politica a non scendere tra la gente in quel tessuto sociale che si sente orfano,e in preda alla deriva. Un PLI che sa solo galleggiare tra formalismi e opportunismi personali usando il simbolo del glorioso PLI solo come un manifesto da sfruttare per ambizioni personali,magari con l’unico obiettivo di riservare ad alcuni snob salottieri,un posto al sole alle prossime elezioni Europee,regalando al PD, in cambio di queste quattro lenticchie ,non solo l’argenteria,ma anche la nostra storia.

Io non ci sto, sono convinto che potenzialmente l’Italia produttiva e non, è più liberale di quella che chi ci governa e che ci vuole far credere,non facendoci vivere il nostro destino come una dottrina ma piuttosto come un dogma. Per questo assieme a molti amici (alcuni dei quali a proprie spese stanno mettendosi in gioco), non mi rassegno alla deriva che De Luca ci vorrebbe avviare;sono convinto che una nuova generazione liberale sia veramente pronta a riprendersi quello che la storia gli aveva consegnato e che alcuni mercenari privi di scrupoli gli hanno invece strappato dalle mani .

Claudio Saragozza
http://saragozzaclaudio.blogspot.com/