venerdì 10 ottobre 2008

E delle banche arabe nessuno ne parla?



Ricevo da una fonte attendibile e trasmetto:
Nel mondo dell’informazione ufficiale, nel rendere conto dei vari andamenti borsistici, mancano dei dati.
Quali? Quelli che riguardano il mondo arabo e le sue meravigliose banche (che per una sciocca moda vengono visti come “isole felici”). Controllando anche oggi le pagine elettroniche di Corriere della Sera e Repubblica, ossia i due quotidiani più venduti in Italia, si parla di cadute borsistiche in USA, in Europa, nell’Estremo Oriente. Difficile trovare il resto del pianeta, anche se il “Corsera” odierno riporta addirittura l’America Centro-Meridionale. Ma niente informazione sul mondo arabo. Allora andiamo a vedere come sta questo mondo arabo-maomettano che, secondo alcuni, dovrebbe aiutare l’economia nostrana.
L’economista saudita Abdulwahab Abu-Dahesh parla di catastrofe che ha colpito le borse arabe. L’analista Ahmed Hefnawi afferma che ormai è panico, dato che tutti i settori sono stati colpiti dalla crisi, tanto che, in alcuni casi, ci sono state perdite per il 65%. Negli Emirati Arabi Uniti, solo in questa settimana, ci sono state perdite anche per il 25%. Il quotidiano Bahrein Tribune oggi parla di “bagno di sangue”, dato che, negli ultimi quattro giorni, i mercati arabi hanno bruciato sui 200 miliardi di dollari. L’economista kuwaitiano Hajjaj Bukhdur afferma che in molti chiedono interventi governativi per tamponare la crisi (con iniezioni di liquidità).
Controllando gli andamenti di borsa degli ultimi giorni, si può notare che la borsa di Dubai, ad inizio settimana, ha perso quasi il 7% e oltre il 35% da inizio anno. Il relativo mercato immobiliare ha perso circa l’11%. Nell’EAU, la borsa Abu Dhabi Securities Exchange ha perso il 4,7%, mentre il mercato immobiliare il 9%. La borsa kuwaitiana ha perso il 3,6%. La borsa di Doha, nel Qatar, ha perso il 7%, mentre la borsa dell’Oman il 2,8%.
Anche nei giorni successivi ci sono state perdite, in particolare nel settore bancario e in quello immobiliare. Ad esempio, nel settore immobiliare degli Emirati Arabi Uniti, la Deyaar, appartenente alla Dubai Islamic Bank, un paio di giorni fa perdeva oltre l’8%. Altrettanto la Sorouh Real Estate. La borsa dell’Arabia Saudita perdeva il 7%, mentre quella egiziana oltre il 16% (borsa che, complessivamente, in circa sei mesi ha perso la metà del suo valore). L’indice saudita Tadawul All-Shares ha perso oltre il 43% nel corso dell’anno. Dubai ha concluso in perdita ulteriormente (quasi il 10% nella giornata di ieri), finendo ai livelli più bassi da un paio di anni a questa parte (e nonostante annunci di investimenti governativi), mentre l’immobiliare Emaar ha perso il 10%. La borsa di Doha ha perso un ulteriore 8,3% (la più grossa perdita in un singolo giorno da molti anni a questa parte).
Guardando ad una realtà non araba, ma ugualmente maomettana, la borsa indonesiana è chiusa da un paio di giorni, avendo perso il 20% del suo valore solo nell’arco di una settimana.
Un caro saluto