mercoledì 20 agosto 2008

Moro,Moro..e non muore mai...

Negli anni ottanta, ascoltando una vecchia canzone di Giorgio Gaber rimasi colpito quando ironicamente asseriva che per lui Aldo Moro rimaneva sempre lo str…. che era.
E ogni volta che c’era questo ritornello musicale,iniziavo a sorridere;pensavo,finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire quello che pensa senza ipocrisia.

Lo capivo e lo condividevo,anche perché il nostro martire-eroe nazionale lo si spacciava allora e meno di adesso come vittima della CIA alla stessa maniera di come qualche decennio dopo su piani diversi si spacciava la morte del povero Gen. Dalla Chiesa prima e di Falcone poi, come vittime della mano lunga della Democrazia Cristiana piuttosto che dalla lunga mano del KGB.
Quante bugie e quanti depistamenti. Tanti,anche per noi piccole vittime dello Stato social comunista che ha governato la nostra italietta con i satrapi del PC e della DC,ma in particolare modo da quelli che facevano capo alle correnti di sinistra fucina di campioni come l’ex Presidente Prodi.

Perché dico questo?
Perché l’altra sera durante uno dei miei soliti zapping televisivi per disgrazia mi sono imbattuto in una trasmissione sinistra (leggi RAI 3 ),dove venivano intervistati due campioni di questa italietta che purtroppo ci accompagna da anni : Maltese e G. Battista e in sottofondo la voce e non solo quella, odiosa di Nanni Moretti .
Il tema era più o meno questo. Dove è finita la società civile?La gloriosa società civile che ha abdicato il potere in favore del popolino idiota e instupidito dalle televisioni del Berlusca?

Ecco,volevo rispondergli io. Volevo dirgli che la società civile quella vera ovvero la maggioranza silenziosa è sempre viva anche se per diversi decenni avevamo abdicato il potere in favore della minoranza rumorosa,avida e rapace, degnamente rappresentata da Nanni Moretti, e da tutti i giacobini giullari e meno che si sono nutriti ed ingrassati sotto la pioggia dei soldi rapiti al popolino operoso e vessato dallo Stato Predone.

La società civile quella che non frequenta i salotti e le spiagge di Capalbio e che non fa parte della casta dei dipendenti pubblici e men che meno,della casta dei politici ,dei poteri forti o peggio ancora dei media.
La stessa società civile che non si è stereotipata al politicamente corretto,all’ossequioso assistenzialismo clericale e socialista e peggio ancora alla subalternità islamica ,c’è.
Questa società civile esiste ed è più forte di prima e non vuole più stare zitta e calarsi le braghe come fece e continua a fare la nostra classe dirigente figlia del 68 e padre del nostro triste declino.

Ascoltare le lezioni morali di questi ignobili figli ingrati e parassiti ,se non altro ,per le loro continue complicità con i nemici della democrazia,proprio non mi va. Non mi va che questa gente continui ad occupare l’informazione vera quella di stampo soviet che per davvero controlla e rimbambisce la loro società civile.
Non mi va di vedere in edicola giornali allineati tutti sulla stessa linea politica (sinistra),attaccando Berlusconi e dimenticandosi di De Benedetti (Carlo).
Non mi va di ascoltare trasmissioni faziose come quelle delle tv di Berlusconi occupate e in linea con la carta stampata ormai organi ufficiali della gauche italiana.
Non mi va,non mi va.

Mi domando quindi come mai i nostri rappresentanti (alla lontana),siano essi politici liberali della maggioranza o dell’opposizione ,perché mai non sono stati cosi coraggiosi da promuovere una class action morale verso chi per anni ha svenduto e depredato l’Italia a cominciare dagli europarlamentari per finire ad una certa magistratura politicizzata cosi come per chi ha barattato la nostra sovranità nazionale(Moro,Craxi…), con accordi deviati fatti con l’islam radicale, attraverso la complicità della stampa?
Ma capisco che qui non basterebbe nemmeno una nuova Norimberga per rimettere a posto l’Italia ….
Forse per questi snob, è più chic e meno pericoloso gridare contro un nemico moribondo (leggi la chiesa),o ancora più facilmente contro l’America,sperando che il coccodrillo una volta sazio si dimentichi di loro…

Claudio Saragozza
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