giovedì 19 maggio 2011

Crisi Pdl

Dopo un anno riprendo a scrivere sul blog un po' per nostalgia e un po' per fuggire dalla gabbia di Facebook.

In questi giorni osservo con distacco la crisi del Pdl che diciamocelo chiaramente se lo è cercata. Lasciando da parte i commenti dei soliti voltaggabana pronti ad osannare Berlusconi se vinceva al primo turno o condannarlo se la Moratti come era prevedibile perdeva, vorrei dire "..io lo avevo detto" Vorrei. Ma sinceramente non so a chi. Il problema del Pdl sta proprio qua. Non esiste nel territorio, città come Venezia che non hanno una sede operativa dove far incontrare gli iscritti e simpatizzanti, ascoltare i loro suggerimenti e lamenti è semplicemente pazzesco. Nulla.

Siamo un partito di elettori e basta. Elettori che però adesso si sono stancati di muoversi e considerati solo sotto le elezioni.

Berlusconi a mio parere dovrebbe resettare tutti i vertici, riorganizzare la base e dare vita non ai circoli della Brambilla o della Santanchè o di ragazze Pon Pon adulatrici dello stesso circo mediatico ma, dare vita nel vero senso della parola, Vita, alla base del popolo pidiellino.

Dovrebbe liberare le energie sigillate dai Ras locali e farli diventare i loro controllori e non schiavi passivi.

Dovrebbe mettere in campo ma,con ruoli attivi i vari Martino e Capezzone e lasciar perdere l'elemosina della Lega Nord. E' inammissibile che i suoi Pretoriani incapaci di raccogliere consenso,debbano svendersi ai capetti della Lega,o di pseudo salotti cattosocialisti,rinunciando alle storiche battaglie liberali che avevano fatto grande F.I. Battaglie ed ideali date ormai in appalto (in pasto)a chi liberale non lo è. Questo a casa mia si chiama Karakiri.