Dalla mignottocrazia di Guzzantiana memoria alla pornocrazia di Marcello Veneziani le redazioni dei giornali finiscono sempre con l’allinearsi al pensiero debole di chi vuole farci credere che in Italia il problema reale è la patonza che ruota attorno al Premier piuttosto che la prostituzione intellettuale e giudiziaria delle nostre procure/moschee , mandanti e carnefici della nostra ex labile democrazia ; assieme al cancro e la patonza, questa si, della pubblica amministrazione.
Oramai viviamo in piena Magistrocrazia; questa è la realtà caro Guzzanti, caro Veneziani.
Oramai viviamo tutti nell’incertezza totale, con l’incubo di venire prelevati all’alba dal Kgb o dalla Gestapo a servizio dell’opposizione solo per non esserci allineati ai dogmi della nuova Santa Inquisizione rossa , proprio come succedeva nella Russia di Stalin o a Berlino Est.
Oramai non c’è più la certezza del diritto ma, solo l’uso improprio e strumentale della giustizia spettacolo. Una giustizia sempre meno giusta e sempre più giustizialista. Proprio come nelle società musulmane tanto care alla sinistra.
La cosa triste però e questo lo dico con grande amarezza, è ascoltare su questo tema, il silenzio dei liberali, dei radicali e di tutte quelle forze democratiche e civili che non hanno nulla da spartire con i nipotini delle ex dittature nazi- comuniste, quelle che oggi si spacciano per progressiste con la mano sinistra mentre con la mano destra accendono il fuoco dell’odio verso la società aperta, verso il diritto, verso la libertà, verso il liberalismo, verso l’Italia, verso Israele, verso l’America, … verso tutto ciò che non è intriso di ideologie totalitarie come loro e come la loro idea di società chiusa.