martedì 30 settembre 2008

Impegnati








Da http://www.impegnati.it/



L'amore per la tradizione caratterizza e qualifica un popolo. Non c'e' nulla di cui vergognarsi se, giovani e vecchi, si gode per riti e costumi sempre uguali a se' stessi. Vergognarsi sarebbe come dire alla Ferrari di togliersi il suo cavallino. E la gente di Monaco, gaudente, perpetua le sue tradizioni secolari facendoci sopra anche un bel business


Chi di voi e' stato all' Oktober Fest di Monaco?
Chi di voi lo ha fatto non per cuccare ragazze ma per bere con gli amici di sempre?
In questi giorni la gente di Monaco celebra se' stessa. Passeggiare per la citta' vuol dire incontrare uomini e donne orgogliosi di mostrare le radici piu' profonde della citta'. Trachten, Dindeln, generose scollature o pantaloncini corti si sprecano.
I cittadini di Duesseldorf, di Hannover, di Berlino guardano le tende zeppe di giovani e attempati e si stupiscono... "da noi non e' cosi'". Il principe di Schaumburg & Lippe paghera' 350 euro per notte pur di respirare l'aria di Schottenhamel o del Kaefer.
Nei meeting di business della mattina le cravatte sono quasi bandite e le giacche bavaresi o le camicie a quadretti biancorossi sono d'obbligo.
Nelle tende dell'Oktober Fest si balla da sempre Udo Juergens ("griechischer Wein") o Gloria Gaynor ("I will survive) o Umberto Tozzi ("Ti amo") e 5.000 persone sprizzano serenita' e felicita' (di stare assieme) da tutti i pori.
Amici si rincontrano di anno in anno per ballare sopra i tavoli le musichette di cui sopra. Si chiama il cameriere e si ordina il Mass (1 litro) di birra per fare Prosit (cin cin) con chiunque capiti a tiro (uno "scambiamociilsegnodellapace" laicissimo).
Una mia amica che lavora in Sudafrica ha preso le sue 3 settimane di ferie annuali per vendere orsetti di pelouche nella tenda dell'Hyppodrome (3.000 persone a notte che ballano sino alle 23... Ramadan tedesco).
Volkswagen, BMW, Booz, McKinsey, Baker & McKenzie ed altri attori del capitalismo continentale hanno riservato tavoli per le 2 settimane per essere certi di trovare sempre un posto libero.
La festa di Ottobre. La celebrazione delle radici e delle ragioni che tengono assieme un popolo, felice di stare e di festeggiare assieme.
Quanto faccia bene questa attitudine alla societa' e all'economia bavarese e' presto detto. In quale altra citta' si vendono 6 milioni di litri di birra in 20 giorni?
L'O Fest e' un vantaggio competitivo permanente per la citta' di Monaco. Nessun paese del mondo e della Germania potra' mai offuscare, copiare, rubare questa festa popolare e queste tradizioni. E nessun cittadino di Monaco vorra' mai mancare alla celebrazione della sua peculiarita' e delle sue radici.
Ci siamo diilungati e ripetuti sul tema dell'amore e del rispetto verso le tradizioni di un popolo. La Destra Liberale ha da sempre difeso questa attitudine ed anzi chiamato "alle armi" quegli italiani non spaventati dal dover affermare di amare il proprio passato.
Ma, purtroppo, molti italiani (cittadini e partiti) remano contro... cosi' contro che ci sta venendo voglia di regalar loro un biglietto aereo (incluso hotel) per far vedere loro da vicino l'orgoglio del popolo di Monaco per la sua (solo sua) Oktober Fest.

sabato 27 settembre 2008

Un certo De Benedetti


Sembrerebbe,la notizia è da prendere con le pinze, che all’ONU,Prodi sia riuscito a rubacchiare un ruolo di rilevo,forte dell’esperienza e dei danni fatti in Italia.
Carletto De Benedetti invece sembrerebbe che abbia deciso di rinnegare l’Italia in cambio di cittadinanza(leggi trenta denari,d’altronde l’uomo non fa niente per niente), dalla più grande nazione massone europea,quale la Svizzera.
Ma cosa sta succedendo?

Insomma, a parte le ventilate e mai mantenute fughe all’estero dei vari Eco,Travaglio, Santoro,in pratica tutti quelli che nel piatto ricco dell’Italia ci sguazzano bene,sembrerebbe che un po’ alla volta inizieremo a liberarci della parte malata e ripugnante dell’Italia.
Oddio,senza esagerare,perché se mai dovessimo davvero compilare una lista dei cattivi,qui nella patria del Bel Sole ci rimarrebbe ben poco.

Piccola premessa. Intanto come cittadino italiano, porgo le mie scuse anticipate alla Svizzera.

E’ doveroso,anche perché forse ,anzi sicuramente,questi signori non conoscendo il passato di Carletto in tutte le sue funambole trasformazioni,da anticomunista quale era all’epoca dei suoi esordi con l’Avvocato,o ai suoi trascorsi con Calvi e al tesoretto del Banco Ambrosiano, e a tutte le sue spericolate(?), incursioni finanziarie,fino all’abbraccio mortale con la magistratura che stranamente in piena tangentopoli lo interrogarono per sole due ore,il tempo magari di mettersi d’accordo,piuttosto che per tutti i scheletri dell’epoca…..certo non possono immaginarsi chi si stanno mettendo in casa.
Noi,da parte nostra ringraziamo. Magari un giorno potremmo dire “..un certo De Benedetti”,ce lo siamo tolto di mezzo.
Adesso aspettiamo solo l’annuncio del suo Generale Maximo,di ritorno dalla sconfitta militare ordita e pianificata contro la civiltà giudaico cristiana,proprio da Carletto. Si,è sempre lui…un certo De Benedetti.

La mia preoccupazione adesso, è cosa faranno i suoi fidi e fedeli soldatini delle varie testate giornalistiche ?
Forse si prepareranno a fare alla guerra a Colannino,allo stesso uomo che dopo avergli sfilato( al loro padre padrone), l’Olivetti e adesso l’Alitalia, forse voleva ridurre in miseria proprio Carletto come a suo tempo promesso da D’Alema a Berlusconi?
Ingegnere stia tranquillo,la nuova razza padrona non sarà mai peggiore della sua anche se non ci sarà più Mr. Why not Prodi a difenderla.


giovedì 25 settembre 2008

RAZZISMO


COMUNICATO STAMPA L’O.D.D.I.I. Osservatorio del Diritto Italiano e Internazionale, Lisistrata il magazine on line e il blog Controcorrente, denunciano una forte campagna discriminatoria contro la popolazione italiana, portata avanti scientemente e proditoriamente da elementi che hanno in odio gli italiani e la pacifica convivenza fra i popoli. Non è un caso che in ogni situazione nelle quali un immigrato subisce un’aggressione, indipendentemente dalle motivazioni che l’hanno generata, fra le quali non raramente troviamo episodi di dubbia responsabilità, come per il giovane ladro di Milano e dei 6 concorrenti della camorra Casertana, viene avviata una vera e propria campagna d’odio a sfondo ideologico e razziale contro la popolazione pacifica italiana, che è costretta a subire offese e danneggiamenti di ogni natura, quando non si trasformano in aggressioni violente. Se si valutassero i fatti con equità allora dovrebbe accadere anche il contrario e cioè quando degli italiani subiscono ad opera di immigrati o all’estero aggressioni, rapine, violenze ed omicidi, le stesse voci che urlano al razzismo degli italiani, se fossero in buona fede dovrebbero urlare al razzismo degli stranieri contro gli italiani. Bastino questi esempi per tutti: Gorgo al Monticano 2007 - Picchiati e torturati barbaramente fino alla morte, «con atti di incredibile efferatezza», Lucia Comin, 60 anni, e il marito Guido Pellicciardi, 67, all'interno della dependance attigua a villa Durante, da una banda di criminali, che avrebbe anche violentato la donna prima di finirla. I due omicidi sono l'albanese trentacinquenne Naim Stafa e Alim Bogdaneanu, rumeno di 21 anni. Perugia 2007 – Una giovane americana Meredith viene assassinata dall'ivoriano Rudy Hermann Guede. Bologna 2007 - Una studentessa napoletana di 24 anni scesa in strada per buttare la spazzatura, è stata bloccata da due uomini, nordafricani, che con un coltello l'hanno minacciata e costretta a salire in macchina e violentata a turno. Tor di Quinto Roma 2007 – Barbara Reggiani mentre rientrava a casa, è stata assalita, violentata e torturata fino alla morte e gettata in un fosso, come immondizia da un rumeno di etnia rom. Landriano (Pavia) 2008 - Italiano 47enne, si reca in farmacia per acquistare medicinali per il figlio appena dimesso dall’ospedale e subisce una violenta e selvaggia aggressione ad opera di tre nordafricani, che lo rapinano e massacrano con una mazza da baseball mandandolo all’ospedale dopo avergli rotto la vertebra cervicale (nessuno dice che potrebbe restare paralizzato). Turchia 2008 – Violentata e uccisa in Turchia Pippa Bacca, l’artista italiana che vestita da sposa, portava la pace nel mondo. Si è chiusa in tragedia la performance itinerante "Brides on Tour", progetto volto a favorire il dialogo tra popoli. Adriana Bolchini Gaigher Presidente nazionale O.D.D.I.I. Per ulteriori informazioni 392/2168838 – 02/36595798 Mail to: lisistrata2@virgilio.it http://www.lisistrata.com/

mercoledì 24 settembre 2008

Non è colpa del Liberalismo



Da http://www.impegnati.it/





Siamo di fronte ad un nuovo 1929. Fra chi dice no, ni e si spunta un pericolo fantasma: alcuni soloni se la stanno prendendo con il liberalismo. Ed allora occorre domandarsi se stiamo realmente assistendo alla vittoria dell'interventismo pubblico in economia e se questa sia la sconfitta del liberalismo. Ogni persona intellettualmente onesta non può non sapere che il liberalismo difende il singolo cittadino contro ogni tipo di potere (economico, politico, burocratico, etc). Quindi cerchiamo le altre vere cause di questa crisi, senza andare a puntare il grilletto contro gli innocenti.


Sta accadendo qualcosa di grande. Da un anno a questa parte la finanza internazionale sta mettendo a dura prova le coronarie di investitori e azionisti. Si sono susseguite chiamate di soccorso, salvataggi in zona Cesarini, fallimenti, depressioni di addetti ai lavori, riduzione drastica di stipendi e ritorni economici.
Un nuovo '29?
Per il CdS: no, perchè sono drasticamente mutate le condizioni: le banche centrali pompano crediti e finanziamenti per evitare il collasso laddove nel 1929 fecero esattamente il contrario. Per Mario Draghi: ni, perchè si tratta di una delle crisi più gravi a memoria d'uomo. Per la Repubblica: si, anzi, saremmo ad un passo dalla fine e i salvataggi della Federal Reserve (Fannie Mae, Freddie Mac e AIG su tutti) testimoniano di un cambio di rotta filosofico: il governo del paese più liberista al mondo interviene in strettissima "logica IRI" per salvare il salvabile.
E' questo l'aspetto che ci interessa maggiormente, visto che qualcuno sfrutta la crisi dei mercati mondiali per togliersi i sassolini dalle scarpe e parlar male di libero mercato e del suo difensore principale: il liberalismo. Stiamo realmente assistendo alla vittoria dell'interventismo pubblico in economia? E' questa la sconfitta del liberalismo?
La crisi finanziaria del 2008 non è una crisi del liberalismo. Se le banche erogavano mutui inerogabili, se questi venivano impacchettati e rivenduti (e quindi ricomprati) in tutto il mondo, se un ciclo economico meno favorevole ha fatto scendere i prezzi delle case, aumentare i beni di prima necessità e mettere a rischio le rate dei mutui delle famiglie e se Bush/Greenspan hanno drogato i mercati non intervendo su bolle speculative o su tassi di indebitamento anormali... beh cosa c'entra il liberalismo con tutto questo?
Scrivono Gros e Micossi sul Sole 24ore: "Siamo di fronte a un colossale aggiramento dei requisiti di capitale imposti alle banche contraenti dagli accordi di Basilea".
Repetita iuvant: la dottrina liberale afferma che occorre avere poche norme e poche leggi (stato minimo) ma queste poi devono essere fatte rispettare costi quel che costi (separazione dei poteri e certezza della pena) ed in questa cornice normativa vinca poi il migliore (meritocrazia). C'è di più: il liberalismoebasta dei padri fondatori dell'Italia affermava la necessità di un sano equilibrio finanziario (bilancio in pareggio) e di una forte identità statale (non sta forse la tanto vituperata bandierina del PLI a significare uno sfrenato amore per la Patria, per le nostre tradizioni e per le decisioni a difesa dei cittadini italiani?).
Scrive Innocenzo Cipolletta sul Sole 24ore: "Le regole della concorrenza non sono un atto di fede al dio Mercato, ma sono le regole che consentono ai cittadini (imprenditori, risparmiatori, lavoratori e consumatori) di scegliere ed operare, sapendo prevedere l'eventuale intervento pubblico e le modalità di azione delle proprie controparti, in quanto ci sono delle regole valide per tutti, che li mettono in condizioni di parità e il cui rispetto è garantito da autorità indipendenti.... in questo senso le regole del libero mercato funzionano come una norma costituzionale che consente ai singoli di operare, sicuri che i loro diritti non saranno toccati neppure dalle autorità".
Ora, i soloni di Repubblica gongolano vedendo la mano pubblica americana intervenire per salvare aziende private decotte e malgestite. E dicono che senza lo Stato la crisi sarebbe di dimensioni incalcolabili. Hanno ragione, è tutto vero. Senza i salvataggi già effettuati i mercati sarebbero nel panico (e sembra che lo siano, nonostante tutto). Il soccorso della Fed americana sta cercando di controbilanciare e curare i sintomi di una crisi senza precedenti.
Ma a me ricordano le lacrime di un coccodrillo. Non voglio entrare nei tecnicismi delle pratiche di risk management o dei meccanismi di compensi stratosferici legati a risultati di brevissimo periodo. Questa crisi mondiale è nata da assenze di controlli accurati, è stata facilitata dal mito del consumismo a tutti i costi che ha reso tutti colpevoli di ricercare fonti sempre più facili di guadagni sempre in crescita.
Chi doveva controllare (non dico gli hedge funds o i derivati, ma più semplicemente l'erogazione di semplici mutui personali) non lo ha fatto. Chi doveva alzare i tassi di interesse in un periodo nel quale tutti correvano a far crescere la massa monetaria non lo ha fatto. Chi speculava su aumenti dei prezzi degli immobili non è stato tassato, etc.
La Fed ha dormito. E Greenspan non deve avere la coscienza del tutto tranquilla. Sono mancate le leggi e i controlli. E tutti gli operatori hanno vissuto, drogati, in un mondo di piramidi finanziarie fatte di carta.
Perchè prendersela con il liberalismo?
Ogni persona intellettualmente onesta non può non sapere che il liberalismo difende il singolo cittadino contro ogni tipo di potere (economico, politico, burocratico, etc). Noi vi abbiamo dedicato un'intera sezione di questo sito, sin dal 2002 e quindi in tempi non sospetti (naviga -->>). Invece questo non si è verificato in America (dove i risparmiatori hanno comprato bond di Lehman pensando di comprare titoli AAA) così come non si è verificato in Italia (Parmalat e Cirio). E' proprio la mancanza di una rule of law (codice normativo) la causa principale di questa crisi. E' stato l'ipercapitalismo, l'iperbonus di fine anno, l'iperquoziente tra debito ed assets ad aver originato la crisi.
Non il liberalismo. Non la dottrina a servizio e difesa del cittadino qualunque.

Mario Caputi

domenica 21 settembre 2008

Il processo Mills

Il processo Mills ( su AGENZIARADICALE del 20 settembre 2008)
Sto seguendo con crescente sconcerto questo processo Mills che vede il Tribunale di Milano, presieduto dalla dottssa Nicoletta Gandus, impegnato nell’intento di arrivare alla condanna dell’avvocato inglese allo scopo di costituire un precedente per condannare Silvio Berlusconi quando il Lodo Alfano non lo proteggerà più. Ammesso e non concesso che effettivamente ci sia stata “corruzione in atti giudiziari” (a sentire questa frase reboante la gente chissà cosa immagina sia avvenuto di mostruoso, di indegno, di infamante, di inverecondo, di iniquo, di criminale… ) quale sanzione prevede il codice penale ? Non certa mente l’ergastolo. Trovo perciò poco serio il solito accanimento in questo ennesimo processo contro Berlusconi ( anche la Repubblica ha contato tutti quelli subiti dal ’94 ad oggi, e sono tanti ) solo per dare materia ai vari DiPietro, Travaglio, Santoro, Flores d’Arcais, Serra, Bocca, Scalfari, Tabucchi, D’Alema, Oscav Luigi Scalfavo e Guzzanti ( la raffinata signorina che, sicura di fare satira, augura al Papa di andare all’infero per essere sodomizzato in eterno da diavoli superdotati ), di invocare il rispetto del principio costituzionale secondo cui “legge è uguale per tutti”. Un principio sacrosanto. Però a nessuno di questi difensori della Costituzione, nemmeno alla Presidente Gandus e al PM De Pasquale ( chissà se è lo stesso che moltissimi anni fa ebbe a che fare con un certo ing. Cagliari detenuto in attesa di scarcerazione…), a nessuno di loro viene in mente una vicenda che ha scandalizzato tutto il mondo civile. Dopo aver scontato pochi anni di carcere è stato liberato per avere deciso di collaborare con la Giustizia, e adesso se ne sta tranquillo a casa sua, un certo Giovanni Brusca, il mafioso che il 23 maggio ‘92 fece saltare in aria Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Un criminale che nel corso del processo dichiarò “ Ho ucciso Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l'auto bomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo ( lo sciolse nell’acido dopo averlo strangolato con le mani ), che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti. Ancora oggi non riesco a ricordare tutti, uno per uno, i nomi di quelli che ho ucciso . Molti più di cento, di sicuro meno di duecento”. Mi viene da pensare che un sistema-giustizia che ammette simili orrori, e non se ne vergogna, dovrebbe essere più attento all’ habeas corpus nel formulare certe accuse e nel celebrare certi processi. Sempre nel rigoroso rispetto dell’art. 3 della Costituzione.
Gerardo Mazziotti g_mazziotti@yahoo.it

sabato 20 settembre 2008

Le moschee come i funghi..


I media spesso e volentieri sono come, se non peggio dei politici ; pavidi e ambigui.

E’ successo che il TG5 e le agenzie di stampa di oggi,hanno battuto la notizia degli incidenti di ieri a Colonia come la giusta reazione da parte dei poveri islamocomunisti ai danni di un gruppo di euro fascisti .

 

Innanzitutto precisiamo che il corpo centrale non erano solo un piccolo gruppo,semmai lo erano le frange esterne,quelli ripresi da tutte le televisioni. Chissà mai perché.

A parte le frange minoritarie dell’estrema destra, vorrei ricordare ai media che a manifestare o meglio a tentare di manifestare pacificamente un loro pensiero,un loro diritto,c’era soprattutto  la maggioranza silenziosa di chi è ormai stufo di assistere all’islamizzazione della propria terra,della propria cultura e della propria libertà.

C’eravamo noi. Noi che tutti i giorni ci lamentiamo del potere della chiesa facendo molta attenzione a non parlare mai del potere islamico,c’eravamo noi che in nome di Giordano Bruno vorremmo non  vedere mai calpestata la libertà del singolo,la nostra libertà d’espressione,e la nostra civiltà.

Libertà,parola che fa tanto ribrezzo alla Gauche.

E poi c’erano anche loro, quelli che hanno sempre gridato “meno chiese e più case” e che ora invece strillano “più moschee e meno occidente”.

C’erano gli islamocomunisti.

 

Ora io mi domando e lo domando agli amici liberali..

Perché mai se in una manifestazione promossa dalla più grande massoneria comunista europea come la nostra (non facciamoci ingannare dai numeri), alcune frange violente bruciano la bandiera americana o israeliana o gridano “1..100..1000 Nassiriya”,si tratta sempre di piccoli gruppetti ,mentre invece quando a scendere in piazza c’è la gente comune stanca di non essere ascoltata dai propri governi molto sensibili alle sirene della City o dei burocrati europei (sempre di soldi si tratta),i media ci dipingono come un movimento euro fascista di estrema destra?

Solo perché a sfilare c’erano Borghezio e Le Pen?  Se cosi fosse,non vi sembra ridicolo ?

O è meglio nascondersi dietro falsi slogan di libertà religiosa infranta?Siamo seri.

 

 

La libertà di religione è un'altra cosa,dove ognuno deve essere libero di pregare e cantare i suoi santi,ma fino a quando nessuno mi viene ad imporre la Sharia come sta già avvenendo in gran parte dell’Europa.

La ricreazione è finita.

Non ci lasciamo più distrarre da falsi concetti di tolleranza e conformismo politicamente corretto ; anche il crescente antisemitismo di stampo soviet, dovrebbe farci riflettere e capire che non possiamo più nascondere la testa per molto tempo nella speranza di scongiurarci da eventuali Fatwe,dal pericolo islamocomunista.

Non si tratta più di proiezioni e previsioni come ci anticipava Oriana Fallaci, qui si tratta del nostro presente ormai sempre più vicino al medio evo.

 

Ricordiamoci che l’Italia è sempre stata all’avanguardia nel cacciare un invasore per farne posto ad un altro. Quest’ultimo invasore che però si sta preparando l’ingresso trionfale nella nostra vita,cancellerà per sempre ogni traccia del nostro passato come hanno fatto nel resto del mondo, e allora,ne possiamo essere certi, non serviranno più le spallucce e i mezzi sorrisi a rincuorarci.

 Claudio Saragozza

venerdì 19 settembre 2008

La chiesa si,la moschea no?


Cari Amici,oggi l'amica Adriana Bolchini a Colonia,nel tentativo di manifestare civilmente il suo/nostro grido d’allarme contro la Sharia in Europa non solo è stata insultata e aggredita assieme al suo seguito,al grido di “o bella ciao,fascisti,italiani di m..”, ma è stata anche invitata a rinunciare ad un suo sacrosanto diritto; proprio sotto lo sguardo indifferente e beffardo della polizia locale schierata apertamente dalla parte violenta di un branco islamocomunista .Risultato.Alcuni gruppi non sono riusciti parlare e ad aggregarsi agli altri.L’unica nota positiva dalle informazioni che mi sono arrivate , è che questa volta finalmente l’Europa è intervenuta in massa a dispetto di quello che si aspettava l’arrogante e violenta Eurabia.Domani ci informeranno telefonicamente sui sviluppi. Vi prego di far circolare l’informazione e la nostra indignazione.Credo che il mondo liberale debba iniziare a pensare seriamente al rischio che sta correndo la nostra civiltà laica e liberale.Dopo secoli di lotte a difesa del singolo da ogni forma di egemonia non possiamo fingere di non vedere il problema solo perchè è materia pericolosa.Capisco il muro di gomma dei media quasi sempre sordi a questo grido d'allarme magari perchè politicamente scorretto o perchè non paga politicamente(atteggiamento che un po mi ricorda il medio evo papalino),ma non capisco le persone libere!


Grazie

Claudio Saragozza


giovedì 18 settembre 2008

Le persecuzioni contro i cristiani...


Da www.serenissimogoverno.it 


Le persecuzioni contro i cristiani, il silenzio dell´Europa e la storia calpestata.

 

In vari luoghi, dall´India al vicino Oriente all´Africa subsahariana, proseguono senza sosta vessazioni, intimidazioni, torture ed uccisioni nei confronti dei cristiani. E´ in atto una vera e propria persecuzione, costantemente ignorata da "intellighenzia", cancellerie e mass media europei.

Si potrebbe discutere a lungo sulle cause di tale disinteresse.

In realtà le varie motivazioni possono essere ricondotte ad una: l´Europa, orfana di grandi princìpi ed ideologie, tenta con ogni mezzo di cancellare il cristianesimo che pure ha segnato in modo indelebile la sua storia e cultura.

Ogni notizia riguardante le fede cristiana, siano le uccisioni di credenti in India piuttosto che i discorsi di Benedetto XVI, viene accuratamente vagliata dalla censura anticristiana formata dalla sinergia tra illustri accademici, professori da talk show e media consenzienti.

Questo gruppo di pressione mira a scardinare l´eredità cristiana dell´Europa e a convincere gli europei che il cristianesimo è un relitto del passato: al massimo una bella favola per bambini o un "pezzo da museo".

L´offensiva in atto si configura come l´ennesimo tentativo di etnocidio culturale, figlio del giacobinismo e dell´anticlericalismo ottocentesco.

Le conseguenze di tale azione ricadono pure nel panorama veneto.

Non tanto per la collocazione geografica, quanto per l´apporto determinante della religione ebraico-cristiana alla formazione dell´identità e della cultura venete durante la plurisecolare storia della Veneta Serenissima Repubblica.

Ai più attenti non sarà sfuggito che, tra i soloni laicisti che pontificano sempre e dovunque, rientrano pure tanti maitres a penser italiani; evidentemente lo stato occupante si serve di questi personaggi per completare l´opera di indottrinamento dei veneti e di cancellazione della loro luminosa storia, iniziata con l´aggressione del 1866.

Il Veneto Serenissimo Governo, in quanto erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica invita i veneti tutti ad opporsi a tale progetto mirante a distruggere la storia, i valori e le tradizioni europei e della loro amata nazione.

L´orgoglio marciano sia l´antidoto all´apatia e al cinismo culturale venduti come progresso e tolleranza.  

 

 

Longarone, 17 settembre 2008.

 

domenica 14 settembre 2008

Giuda,Tizio e Caio...


E bravo Gianfranco Fini. Certo il coraggio non gli manca davvero; lo stesso coraggio,che invece manca alla sua sgangherata truppa allo sbando,un po’ come quella del film di Alberto Sordi e Vittorio Gassman di ritorno dalla guerra. Insomma,la solita commedia all’italiana.

Dopo la folgorazione di Gianfranco Fini sulla via di “D’alemasco”,infatti Alemanno e La Russa anziché ricordare al loro ex capo (guai a chiamarlo cosi davanti a Berlusconi), i suoi democratici natali da figlio della Lupa,eccoli invece subito a stracciarsi (con una mano),finalmente la loro unta camicia nera, e con l’altra mettere un lucchetto alla loro poltrona,non si sa mai,mentre la solita Donna Assunta in alta uniforme,recitare il solito filmetto sull’ingratitudine di questo figlio adottivo diventato ormai troppo potente per ascoltarla.

E allora,tutti in piedi a battergli le mani,destra e sinistra.

 

Ora io mi domando,ma era proprio necessario? O forse Fini pensa che noi popolino e maggioranza silenziosa crediamo alle balle sue e a quelle degli ex comunisti quando rinnegano a mezzo stampa quello che invece sono e rimangono nell’anima,fascisti e comunisti a vita ?

 

Ma visto che la nostra società rimane pur sempre  una società di santi,poeti ed ex di qualcosa,a questo punto mi aspetterei dunque,per par condicio, un manifesto sottoscritto dai vari Veltroni e Max(ma si esageriamo), che nessuno può osare più definirsi “ Democratico “se prima non si definisce un anti Fascista,un anti Comunista o un anti Socialista,in questo caso socialista inteso come la mamma di tutte le guerre.

D’altronde ormai siamo grandi e lo sappiamo tutti,queste due religioni politiche figlie del socialismo sono indiscutibilmente quelle che hanno partorito più fame,morti e terrore in un secolo di vita. Tragedie,che nessuna somma di dittatori riuscì mai a compiere nei precedenti diciotto secoli e più,se da questa conta escludessimo la religione cristiana o peggio ancora, quella islamica.

Le cose strane del potere e della memoria corta.

 

Comunque,l’unica consolazione in questo mare di ex o post di qualcosa, ironia della sorte,rimaniamo noi Liberali con la (e) finale  che non corriamo il rischio di un futuro Tribunale dell’Aja o di rinnegare il nostro passato di Liberali, se non invece, purtroppo e ancora, lottare con i pochi mezzi che abbiamo,solo per spiegare a questa gente,che  i soli democratici,antifascisti e anticomunisti sono sempre stati e sempre lo saranno i Liberali in tutta la loro solitudine. La stessa solitudine che anche in questo caso non ci da coraggio e voce di ricordarlo a Lor Signori.

 

Claudio Saragozza

sabato 13 settembre 2008

Il PLI e un congresso Soviet


Il prossimo congresso del PLI è previsto per il 7/8/9 novembre p.v.
Come nelle migliori tradizioni liberali dell’attuale dirigenza del PLI,la scelta del Segretario avverrà per acclamazione,il che per chi si definisce liberale,la dice proprio lunga sul metodo soviet tanto caro a lor signori….
Tra l’altro il diritto di voto è riservato anche e soprattutto alle truppe cammellate che possono iscriversi e votare due minuti prima delle votazioni. Ovviamente solo se si dovesse rendere necessaria la loro presenza, che nel frattempo prudentemente viene parcheggiate fuori le mura di Roma, come secoli addietro l’esercito dei vari dittatori dell’antica Roma facevano, condizionandone le scelte di un Senato,stanco e mollaccioso.

Non parliamo poi di un'altra prassi molto usata dal Segretario Stefano De Luca,come quello di farsi acclamare leader spirituale solo alla fine del congresso quando tutti i delegati e segretari Regionali per impegni professionali, svuotano la sala e devono rientrare a casa; d'altronde l’Alitalia e le Ferrovie dimostrano la loro grande efficienza solo in questi casi rispettando sempre l’orario di partenza.

La domanda che ci fanno gli utenti ed i romantici del PLI è perché mai nessun giovane brillante liberale o meglio ancora una donna, non si candidi alla Segreteria del PLI? E’ mai possibile rassegnarsi ad una dirigenza dall’età media dei settant’anni?E perché mai i veri liberali si debbano lasciar confinare in vari think tank o pseudo associazioni d’opinione senza avere uno scatto d’orgoglio decidendo di riappropriarsi della loro casa proprio nel momento in cui tutti si spacciano per liberali, incluse le iene rosse?

Il quadro è veramente desolante.
Da una parte abbiamo un governo di stampo socialista(PDL),che prosegue la politica di Craxi stando ben attento a non circondarsi di veri liberali se non di provata fede socialista o democristiana,e dall’altra abbiamo invece un PD di provata fede cattocomunista, questa si in cerca di liberali, ma solo da esporre come l’argenteria di casa,tanto per mascherare la loro natura giacobina e filo islamica.
Anche qui è difficile immaginare come possa un liberale accettare la convivenza con un partito che strizza l’occhio ad una teocrazia come quella islamica forse ancora più violenta di quella cristiana. Mah ! Solo De Luca …..

E il PLI?
Il PLI di De Luca continua a non fare politica a non scendere tra la gente in quel tessuto sociale che si sente orfano,e in preda alla deriva. Un PLI che sa solo galleggiare tra formalismi e opportunismi personali usando il simbolo del glorioso PLI solo come un manifesto da sfruttare per ambizioni personali,magari con l’unico obiettivo di riservare ad alcuni snob salottieri,un posto al sole alle prossime elezioni Europee,regalando al PD, in cambio di queste quattro lenticchie ,non solo l’argenteria,ma anche la nostra storia.

Io non ci sto, sono convinto che potenzialmente l’Italia produttiva e non, è più liberale di quella che chi ci governa e che ci vuole far credere,non facendoci vivere il nostro destino come una dottrina ma piuttosto come un dogma. Per questo assieme a molti amici (alcuni dei quali a proprie spese stanno mettendosi in gioco), non mi rassegno alla deriva che De Luca ci vorrebbe avviare;sono convinto che una nuova generazione liberale sia veramente pronta a riprendersi quello che la storia gli aveva consegnato e che alcuni mercenari privi di scrupoli gli hanno invece strappato dalle mani .

Claudio Saragozza
http://saragozzaclaudio.blogspot.com/

venerdì 12 settembre 2008

Alitalia specchio dell'Italia


Se una persona a caldo mi facesse la domanda che molti all’estero si fanno quando cercano di capire l’Italia,ovvero un esempio per capire come diavolo siamo fatti,non avrei dubbi. Gli risponderei,noi siamo come l’Alitalia.
Questa sgangherata e complessa azienda non è altro che la riproduzione in scala dell’altra azienda che tanto ci fa rabbrividire,odiare e a volte anche amare,ma solo perché ci ricorda il passato,il glorioso passato di grandi uomini delle scienze e delle arti che hanno avuto la sventura di nascere in questa terra.

Vedere i sindacati proteggere dei dipendenti statali,privilegiati da sempre a differenza dell’esercito invisibile di lavoratori che operano o operavano nel settore privato senza per altro avere mai goduto dei privilegi che i statali hanno sempre avuto,mi infastidisce e mi irrita. Se penso poi che molti di questi (settore privato),non hanno più un lavoro senza che nessun governo o sindacato o le televisioni ed i giornali se ne siano mai preoccupati mi disturba e mi rende ancora più schifato.
E’ una vergogna assistere impotenti all’arroganza dei sindacati e di questi rapinatori legalizzati che abbiamo mantenuto negli anni .

La regia e gli attori sono sempre gli stessi ; i furbi da una parte e gli onesti dall’altra. I politici,i sindacati i statali,i fannulloni e una certa magistratura compiacente(una volta si chiamavano i Pretori d’assalto),sempre dalla parte di chi si ingrassa e succhia denaro pubblico, e gli operai,gli artigiani con i loro studi di settore,l’industria senza padrini politici e gli invisibili invece sempre posizionati dall’altra parte,quella degli invisibili, a leccarsi le ferite o a celebrare ipotetici funerali di civiltà, a cominciare da quella liberale.
Questa è l’Alitalia e questa è l’Italia,una eterna commedia Borbonica dove i Masaniello spesso diventano Vice Re e dove spesso i Vice Re rincorrono i Masaniello.
Questa è l’Italia maledettamente socialista e parrocchiana,dove spesso le croci si intrecciano con le mezze lune e dove l’I-Phone riempie il vuoto dei nostri pensieri e della nostra forza.
Eppure il Berlusca ripetendo a memoria le stesse parole di Prodi tenta di confortarci facendoci credere di essere un Paese florido che vive nel benessere. Il suo? O quello delle Caste che ho citato sopra?
A questa gente vorrei chiedergli di andare in giro e contare quante aziende dopo essersi indebitate con le banche per pagare tasse illiberali fatte solo per mantenere i privilegi dei Statali,dei Politici…, falliscono lasciando a casa migliaia di persone impotenti e senza la possibilità di essere reinseriti in altre aziende pubbliche come si vuole fare con i parassiti dell’Alitalia, o meglio dell’Italia.

Non è forse più giusto che si portino i libri in tribunale e non solo quelli della compagnia aerea,ma anche quelli dell’azienda Italia ormai arrivata al massimo dello schifo e del degrado?

martedì 9 settembre 2008

Tengo la camicia nera..


Penso alle dimissioni di Walter Veltroni ,nate forse più per una fuga dal comitato per il museo della Soah piuttosto che ad una forma di onestà intellettuale e penso anche a quelle che seguiranno a breve da parte del dottore Sottile.  Tombola!!

Cosa succede?

 

Mentre l’Italia intera gioisce , il piccolo sindaco Alemanno invece inizia a stracciarsi la camicia nera,tra i non volevo dire,rinnego tutto,pensavo che…insomma un clone dello stesso Veltroni. Nulla di nuovo,stesse facce e stesse camicie. L’humus che alimenta entrambi d’altronde è lo stesso.

In tutta questa storia,trovo però bizzarro l’atteggiamento della comunità ebraica scesa in campo non tanto per difendere la memoria storica quanto per sostenere (questa è l’impressione),il rappresentante del PD(associazione filo Palestinese e amica degli Hezbollah),ovvero di quella parte politica che solitamente scende in piazza per bruciare le bandiere americane ed israeliane,tanto per intenderci.

 

Ora,un conto è la memoria storica più o meno discutibile ,che viene impunemente  offesa da postfascisti,nonostante i loro ultimi sforzi spesi  in cerca di salvacondotti culturali, cosi tanto per farsi accreditare dentro i salotti buoni della sinistra radical chic; un conto invece è la realtà storica dell’antisemitismo che tolta la parte triste della parentesi storica del fascismo è di fatto riconosciuto come patrimonio culturale della sinistra italiana e non. In poche parole,l’antisemitismo di sinistra.

 

Sinceramente a me fa più paura questo nuovo corso fascio comunista che in maniera subdola si mimetizza dietro finti buonismi , appropriandosi continuamente di valori che non gli appartengono tanto per mascherare la loro violenza,riuscendo persino a convincere ed ingannare alcune comunità ebree tra le più attive,giocando solo sul passato.

 

Continuo spesso a domandarmi come si possa dare ascolto e credito a chi auspica la tua morte,a chi non permette la celebrazione della Fiera del Libro se a rappresentarla è Israele, oppure a chi non ti permette di ascoltare il Papa invitato a parlare con i giovani  presso l’Università La Sapienza.

Eppure la comunità ebraica in particolare modo quella Romana,continua a farsi male da sola,affidandosi alle amorevoli cure dei cattocomunismi che tutto desiderano, se non il loro,il nostro silenzio.

 

Io non ci sto e mi dissocio da questa gabbia mentale:il passato è passato mentre il presente è ancora più pericoloso del passato. Come liberale e come ebreo nell’anima,vorrei vedere non solo le dimissioni del piccolo Walter ma di tutti i piccolo borghesi sinistroidi,avvolti e  accecati dal loro conformismo,che dentro le loro redazioni o i loro salotti,in perfetto stile soviet pontificano la distruzione di Israele; proprio come facevano i loro padri durante la II guerra mondiale, che con la stessa ipocrisia combattevano contro i fascio nazisti non per liberare l’Italia dall’invasore come si faceva in Francia ,ma combattevano (?),solo per sostituirlo con un altro invasore:il comunismo ,oggi ancora più pericoloso del fascismo. Un comunismo che ha deciso di continuare la sua marcia distruttiva a braccetto con l’islam,sotto gli occhi distratti di tutti noi.

 

Claudio Saragozza