venerdì 21 marzo 2008

Schiavi senza catene

Italia città aperta.
Detta cosi sembra il titolo di un vecchio film del neorealismo italiano che ai più anziani come me provoca un grande senso di nostalgia e smarrimento. Invece per chi ci osserva da lontano in mezzo alle dune o dietro le ex bandiere rosse o lungo la Senna,è semplicemente la pellicola ingiallita della nostra italietta che alimenta i loro sogni di conquista.

Italia città aperta come le sue carceri dopo l’indulto o grazie ai PM oberati dal lavoro e dalla politica.
Italia città aperta come le sue aziende e banche pubbliche regalate ai francesi di turno come l’Alitalia oggi e la Wind regalata agli arabi ieri, per non parlare della SME e dei faccendieri vecchi e nuovi imprenditori collusi con la nostra classe dirigente.
Italia città aperta come le sue frontiere diventate ormai crocevia di armi,droghe e denari .Aperte allegramente e senza controllo a spregevoli mercanti di uomini,bambini e donne destinati al mercato dell’illecito sotto l’occhio benevolo ed accondiscendente del politicamente corretto.

Come possiamo definirci una nazione civile se ancora oggi permettiamo a questi mercanti il rapimento e lo sfruttamento di ragazzini e ragazzine destinate alla prostituzione e al furto buttati come barattoli vuoti in mezzo alla strada?
E’ mai possibile vedere impotenti la continua e meccanica distruzione fisica e psicologica di questi nuovi schiavi senza catene?

La mia domanda è semplice. Avete mai sentito la nostra classe politica parlare o solo accennare nei loro pomposi programmi ad effetto di diritti civili negati?
Souad Sbai con l’Associazione O.D.D.I.I.lo sta facendo

Il 13 e 14 aprile ricordiamocelo