domenica 21 febbraio 2010

Dai il tuo voto a Claudio Saragozza


Per la Municipalità di Mestre centro ( scheda rosa ).
Claudio Saragozza è nato ad Asmara (Eritrea) il 27 ottobre del 1959. Diplomatosi come perito Elettrotecnico a Roma, ha iniziato, per lavoro, a viaggiare per il mondo, accumulando esperienze e contatti in diversi settori. Nella fattispecie, per una decina di anni ha svolto attività d’imprenditore nel settore dei materiali lapidei. Attualmente, Claudio Saragozza lavora in qualità di coordinatore nel settore della logistica per conto di un’importante società del ramo corrieri espresso. Di formazione liberale cristiana, Saragozza è confluito inizialmente nella storica Destra Liberale di Giovanni Malagodi per poi aderire, in tempi più recenti, alla compagine di Magdi Cristiano Allam, al quale è legato dal comune impegno nella difesa della sacralità della vita, delle radici giudaico-cristiane della nostra Cultura, nel rispetto delle minoranze etnico - religiose presenti nel nostro Paese e nel sostegno verso le fasce più deboli ed emarginate della nostra società. Grazie alle sue capacità organizzative, ai suoi specifici interessi in materia di Diritti Umani e tutela delle minoranze cristiane e no (come quella armena ed ebraica) e ai suoi contatti con giornalisti, scrittori, intellettuali e onesti politici d’area cristiano-liberale, Claudio Saragozza è stato protagonista e promotore di non pochi eventi culturali di spessore. Ricordiamo il dibattito ‘Il valore della Memoria’, svoltosi nel dicembre 2008, a Venezia, presso il Collegio Armeno, in occasione della presentazione del libro del giornalista e saggista Alberto Rosselli “L’Olocausto Armeno” (testo incentrato sulla persecuzione attuata dai turchi nei confronti di questo antichissimo popolo cristiano): evento al quale partecipò anche la Prof.ssa Antonia Arslan, nota scrittrice di fama internazionale, e quello più recente, svoltosi nel dicembre del 2009, a Mestre, in occasione della presentazione del libro del geopolitico francese Alexander Del Valle, “Verdi Rossi Neri”, testo incentrato sui totalitarismi (islamico, comunista e nazista).
Legato da un forte amore per Mestre - Venezia, Saragozza focalizza la sua attenzione e il suo impegno civile e politico sulla risoluzione ragionata e razionale dei problemi economico-sociali di questa particolare realtà, promuovendo iniziative concrete per realizzare un’armonica comunione tra esigenze di sviluppo e difesa dell’ambiente, ed anche per il rilancio del comparto turistico e culturale. Non solo. Gli sforzi di questo candidato si concentrano anche, e soprattutto, sui bisogni primari del vero, unico nucleo fondante di ogni società civile, cioè sulla famiglia e sulle sue necessità di tutela, come dimostra, nel suo privato, l’amore e la dedizione dello stesso Claudio Saragozza nei confronti del ‘suo’ nucleo, composto dalla moglie Antonella e dalla figlia Micol. La tutela della gioventù, quella dei ‘diritti delle mamme’ (sia casalinghe, sia lavoratrici), quella degli anziani, ma anche quella dei giovani che, finiti gli studi dell’obbligo o superiori, si affacciano ad un mondo del lavoro sempre più chiuso e asfissiato da una pesante burocrazia e dal peso di tasse inique, rappresentano gli altri punti cardine del programma politico di Claudio Saragozza: una strategia operativa a 360 gradi mirata a trovare le giuste soluzioni per favorire una maggiore sicurezza dei cittadini tutti e un più facile ed armonico inserimento e reinserimento dei giovani e dei meno giovani (soprattutto coloro i quali hanno perso il lavoro) nella società produttiva. Ultimo, ma non per importanza, è l’impegno, per altro già profuso da Saragozza, a tutela della conservazione delle tradizioni culturali e religiose della nostra terra, contro la demagogica teoria dell’accoglienza ‘a tutti i costì degli elementi extracomunitari, soprattutto islamici. In questo senso, va precisato che la visione di Saragozza non è certo ‘ad esclusione’ preconcetta, ma si fonda su una realistica fusione d’ideali e sentimenti liberali e cristiani e di razionale ‘senso dell’opportunità’. Integrazione, sì, ma a condizione che l’elemento straniero non prevarichi e, soprattutto, accetti e rispetti le nostre leggi e il nostro modo di concepire la vita, il lavoro e la famiglia.