domenica 16 marzo 2008

L'ipocrisia dei Radicali ed il Tibet

L’ipocrisia dei Radicali non ha limiti: ricordo l’arrivo e la solitudine del Dalai Lama quando arrivò in Italia tra il fuggi, fuggi generale dove nemmeno i pacifici e non violenti Radicali ebbero il coraggio di riceverlo,inclusa Mrs.Lacrimuccia Emma Bonino fedele scudiera di Mr. Why Not Prodi.
D’altronde erano tutti dentro il governo del Partito Democratico seduti dietro un tavolo d’affari,a pancia piena ed in piedi ad applaudire e a fare la Ola in favore dell’economia e della democrazia Cinese. Gli affari sono affari …. e su questo i nuovi Radicali di governo sono imbattibili.
Vedere adesso questi piccoli faccendieri della politica e dell’informazione di regime scandalizzarsi della repressione Tibetana ad opera dei loro amici cinesi non solo mi disgusta ma mi indigna.
Dov’era Pannella quando arrivò il Dalai Lama e perché non fece allora uno sciopero della sete in difesa dei Monaci Tibetani?
Dov’erano i nostri direttori dei giornali e dei news magazine ?
Dov’era il Vaticano?
Dov’erano Berlusconi e Veltroni ?
A memoria mi par di ricordare che l’unico politico che manifestò un po’ di attenzione fu solo un ricco borghese e stranamente (ma siamo in Italia..), a detta sua anche rappresentante della classe operaia,tal Bertinotti. Questo cari amici la dice lunga su quanto siamo conciati male..
E pensare che adesso sotto campagna elettorale questi piccoli ratti che dicono di rappresentarci in Parlamento,fanno a gara a scrivere nei giornali dei loro amici quanto cattivi siano i cinesi …facendoci solo sorridere ;come il patetico Sergio D’Elia che in questo momento in India partecipa alla manifestazione contro l’occupazione cinese in Tibet.
In India,badate bene e non in Italia come avrebbe dovuto fare una seria Associazione con a cuore le sorti di Abele piuttosto che quelle di Caino.
Di Caini ne abbiamo fin troppi all’interno del nostro Parlamento,dentro le nostre Istituzioni,dentro le banche i giornali e dentro i sindacati,ma soprattutto dentro il corpo malato di questa Italia che assomiglia sempre più ad una enorme discarica come direbbe Beppe Grillo.