sabato 19 novembre 2011

Per ricordare L.Einaudi-Convegno a Venezia,3 dic.2011

Per ricordare Luigi Einaudi, a 50 anni dalla scomparsa. Il suo passato per il nostro futuro.

In occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa di Luigi Einaudi, e per la pubblicazione dell'antologia "In lode del profitto e altri scritti" (IBL Libri, 2011), i Tea Party del Veneto grazie alla prestigiosa collaborazione con Adam Smith Society, Istituto Bruno Leoni e Impegnati, hanno deciso di organizzare , a Venezia , un appuntamento di grande livello nella stupenda cornice dell'Hotel Monaco (www.hotelmonaco.it).

L’obiettivo è rileggere la grande lezione di Luigi Einaudi - cercando di coglierne gli insegnamenti per la crisi che il nostro Paese sta attraversando. Insigne economista, governatore della Banca Italiana, Ministro del Tesoro e poi Presidente della Repubblica, influentissimo editorialista dei principali quotidiani del paese, Einaudi viene spesso esaltato quale esempio di onestà, competenza e rigore morale.

Negli scritti raccolti in questa antologia vengono messi in risalto alcuni aspetti non troppo noti del suo pensiero, ovvero l'Einaudi economista in senso più proprio: liberista, avverso al keynesismo, difensore del risparmio privato, nemico del collettivismo. Un Einaudi le cui idee sono alla radice del miracolo economico del secondo dopoguerra - e tanto più dovrebbero apparirci attuali e cogenti oggi.

Intervento di apertura:
Carlo Sandrin, Coordinatore Tea Party Veneto
Relatori:
- Alessandro de Nicola, Presidente Adam Smith Society
- Carlo Lottieri, Direttore del dipartimento Teoria Politica dell’Istituto Bruno Leoni, Docente di Dottrina della Stato Università di Siena
- Maurizio Dal Maschio, giornalista.
Modera il dibattito
Mario Caputi, Country Manager Italy ICME GmbH Pres. Impègnàti
Coordina gli interventi dal pubblico
Massimo Martire, giornalista Canale Italia
Chiusura:
- Raffele Speranzon, Ass.Prov. Cultura Venezia
- Carlo Sandrin, Coordinatore Tea Party Veneto

Segreteria organizzativa:

Claudio Saragozza claudio.saragozza@teletu.it

Carlo Sandrin sandrincarlo@hotmail.com

domenica 16 ottobre 2011

I Black Bloc da strada identici ai B.Bloc di una certa opposizione.

Ho fatto un sogno. Un flash : la Bindi con Bersani, Vendola e Di Pietro che, come Bat Man  si toglievano il casco da Black Bloc da strada per indossare il casco “gessato” da Black Bloc da Parlamento, ovviamente fingendo di essere appena atterrati da Marte. Insomma, dopo il saccheggio fuori le mura di nuovo dentro le mura con le loro solite mazze da baseball politicamente corrette.




Guarda caso è lo stesso casco che quotidianamente in nome del popolo servo e ignorante indossano noti magistrati, giornalisti, editori , imprenditori, politici e tutta la borghesia rossa. Tutti B. Bloc con la testa rossa. Un incubo.



Le immagini di ieri, resteranno impresse a tutti non tanto per la violenza gratuita ma, perché finalmente anche i più distratti hanno capito chi sono e chi c’è dietro al mondo dei Black Bloc, dei centri sociali e degli indignati di professione. Gente che come la loro classe politica, ha perso il contatto con la gente comune e con la realtà, la realtà della gente semplice, lavoratori, giovani e anziani che ieri si son visti violentare le proprie vie, piazze, chiese e macchine dall’Italia peggiore: i nuovi nazicomunisti.



Sarebbe questa l’Italia che vorrebbe sostituire il Cav. ?



Bene. Detto questo allora non c’è più tempo da perdere; visto l’inarrestabile degrado politico ed istituzionale dell’opposizione che è poi lo specchio e al tempo stesso la madre dei Black Bloc, dobbiamo assolutamente isolare i Di Pietro della politica, della magistratura e del giornalismo. Dobbiamo fermarli, compreso i voltagabbana che vorrebbero saltare sul carro dei carnefici, prima che fermino definitivamente il paese Italia. Fermarli con la forza delle idee e non certo con quella della violenza a loro tanto cara e spontanea.



Oggi infatti se c’è qualcuno che dovrebbe fare un passo indietro quello è certamente Di Pietro assieme a Bersani alla Fiom ,.. e al loro mondo, il mondo parassita dei violenti a servizio della sinistra e dell’islam radicale; noi al contrario invece dovremmo farne cento di passi in avanti e “isolare” questa gentaccia iniziando a dialogare e costruendo dei ponti solo con la gente perbene e moderata dell’opposizione come i Radicali e i Liberali che navigano dentro la maggioranza e l’opposizione facendo finalmente le riforme necessarie , i tagli e le liberalizzazioni che uno stato civile e moderno dovrebbe fare. La maggioranza dell’Italia perbene la pensa cosi e non certamente come i violenti e giustizialisti Blak Bloc dell’opposizione.

giovedì 13 ottobre 2011

Habemus Indignados

Habemus indignados: certo non si può dire che questi eterni ragazzini dei centri sociali, dall’Onda, alle Pantere, ecc..ecc.. sia gente parassita che passa il tempo a giocare a fare i comunisti con i soldi di papà come si dice in giro. Peggio.
Fateci caso quando scorrono le immagini nei vari Tg; sono sempre le stesse facce, gli stessi  commandos che da anni attraversano le nostre città , gente eternamente  parcheggiata all’interno delle università, scuole e centri sociali. Sono sempre loro, quelli che scattano subito dopo il segnale rosso.

Il messaggio romantico che oggi vogliono far passare al popolino è quello che se tutto è andato a rotoli la colpa (a parte Berlusconi), dell’origine del nostro debito pubblico è una sola: le banche. Questo ha deciso l’internazionale socialista e questo è diventato il messaggio mediatico.

Sinceramente non varrebbe nemmeno la pena parlarne ma, visto che autorevoli commentatori televisivi, giornalisti e politici gli stanno dando voce è bene ricordare a questi ragazzini dei centri sociali che, solo gli stolti possono farsi deviare dal loro torbido tentativo di coprire i fallimenti del socialismo riversandolo sulle banche, quindi sul capitalismo e quindi ancora sul liberismo. Nulla di tutto questo è vero.

E’ vero invece che l’origine dei nostri mali risiede esclusivamente nella politica statalista che ha drogato gli Stati e sulla loro oceanica politica della spesa pubblica.

E’ bene ricordare a questi indignados all’amatriciana che a parte i danni che provocarono i loro padri negli anni settanta ai quali oggi anche loro stanno contribuendo al disastro, di non illudersi che i loro jurassici politici che si stanno candidando per la salvezza del nostro futuro, facciano meglio se non perpetrare nell’oceanica spesa pubblica.

E’ bene ricordare che con il governo Prodi gli stessi (sempre loro) con Bertinotti e Di Liberto in testa, inaugurarono la grande stagione delle grandi aggregazioni bancarie, dall’Intesa all’Unicredit, banche legate a quel mondo politico che gioiva con l’Unipol al grido di “..abbiamo una banca”. Le stesse banche che adesso gli indignados stanno condannando al rogo e lo stesso Profumo ne vorrebbe cavalcare l’onda assieme a tutti quegli imprenditori collusi con la politica che da quelle aggregazioni bancarie ottennero benefici e soldi quasi a costo zero.

Oggi gli unici indignados siamo noi: quelli che non si sono mai nutriti dallo stato Predone ma, che con le loro imposte (estorte) hanno mantenuto e continuano purtroppo  a mantenere questi indignados parassiti all’amatriciana

sabato 8 ottobre 2011

Fighetti e noiosi liberal da salotto.

Leggendo i commenti sul forum del PLI al lettore spesso sorge il dubbio di trovarsi dentro il sito di Vendola o Bersani o peggio ancora del FLI. Basta non andarci. Da un po’ di tempo però questi liberal de noantri in cerca d’autore si sono spostati con incursioni militari dentro il pregevole sito di Antonio Martino e la cosa inizia a diventare preoccupante anche perché di questa gente non se ne sente il bisogno. Molti di loro scrivono in anonimato altri ancora con nikname ma nessuno con le palle che pretendono invece da Martino.
Alcuni credo di conoscerli, piccoli arrivisti seppur liberali che non hanno ancora digerito il flop con Fini altri ancora perché sperano dopo il tentativo fallito di occupare il funesto PLI, dicevo, sperano ancora di ritagliarsi qualche opportunità mettendosi a servizio di giacobini e imprenditori che vivono ed hanno sempre vissuto alle spalle dello Stato e questa è la razza peggiore dei liberali che si spacciano per duri e puri.

Discutere con i liberali duri e puri che linkano la Repubblica è già di per se una risposta.

Pensare che il PLI elegge il proprio segretario con sistemi bulgari, si fa beffa del C.N. imponendo regole e iniziative scavalcando ogni regola al punto che Scognamilio disgustato ha sbattuto la porta è la riprova . Dico il partito liberale di De Luca non il Pdl. Un segretario che non schioda la sedia ma, che invoca il passo indietro di Berlusconi. E lui ne sono convinto è lo specchio dei tanti liberal della domenica e dei tanti cattocomunisti che vorrebbero salvarci dal default(sic).

Dove sono questi liberali duri e puri o quei partiti dove si respira aria liberale? Il FLI dell’ex radicale poi ex forzista e poi ancora ex pidielllino e ora fasciocomunista Della Vedova? Dove sono? Dentro l’IDV del magistrato giacobino Di Pietro o dentro il PD comunista di Bersani?
Ma non facciamo ridere i polli.

Certo nel Pdl c’è rimasto poco o nulla di liberale ma questo è anche per colpa nostra e dei tanti fighetti da salotto che non si sono mai voluti impegnare e lavorare se non solo comodamente,pontificare ed emettere scomuniche e bolle papali dietro ad un pc; troppo comodo , comodo adesso fare i giustizialisti con Martino. Lo dice uno che ha rinunciato a cariche e opportunità a vari livelli per coerenza ma, soprattutto perché odia gli adulatori e i lacchè e i giacobini.

Di liberali autentici ce ne sono rimasti davvero pochi e quelli intellettualmente onesti non sono in cerca di poltrone o coni di luce come stanno facendo tanti topolini pseudo liberali senza però proporre nulla di nuovo o autenticamente liberale, senza esporsi in prima persona con nomi e cognomi mettendoci la faccia sulle strade e nelle piazze , senza lanciare il sasso e poi nascondere la mano.

Per essere liberali cari fighetti da salotto non basta scrivere di avere la schiena dritta bisogna anche avere gli attributi e non aspettare di raccogliere il lavoro degli altri. Attributi che non avete.
Se Martino farà qualcosa(è uno dei pochi italiani liberali credibili) bene altrimenti a farlo ci saranno dei liberali che piangono poco e lavorano tanto.

sabato 1 ottobre 2011

Tagliare, tagliare, tagliare..

Di male in peggio. Adesso ci si è messa pure la Confindustria (a guida ) della Camusso a scrivere manifesti come la Cgil; dopo averci propinato il “lato B” della Marcegaglia guarda caso arriva puntuale il lato B (nel senso di faccia) del manifesto del torbido Diego Della Valle. Oramai siamo in pieno trionfo della demagogia e dell’ipocrisia.
Sulla patrimoniale, già di per se nefasta, se mai si farà, una cosa è chiara: non la pagheranno i clienti di Tremonti .
Sulle vendite del patrimonio dello Stato invece continuo a mantenere le mie riserve; vendere i gioielli di casa per non risolvere il problema non serve a nulla. Piuttosto prima “tagliamo” gli sprechi della P.A. iniziando a recidere con il bisturi e se necessario con l’accetta tutti i costi della spesa pubblica, in primis riducendo l’esercito degli impiegati statali, privatizzando tutte le municipalizzate e tutte le attività statali dirette e indirette vero cancro dell’Italia e poi si, a quel punto vendere, vendere, vendere. Altrimenti è meglio fallire … per poi ricominciare a rifondare finalmente dalle fondamenta ,questo triste, ipocrita e truffaldino nefasto Stato catto-socialista.

giovedì 29 settembre 2011

Lo scempio della Magistrocrazia.

Dalla mignottocrazia di Guzzantiana memoria alla pornocrazia di Marcello Veneziani le redazioni dei giornali finiscono sempre con l’allinearsi al pensiero debole di chi vuole farci credere che in Italia il problema reale è la patonza che ruota attorno al Premier piuttosto che la prostituzione intellettuale e giudiziaria delle nostre procure/moschee , mandanti e carnefici della nostra ex labile democrazia ; assieme al cancro e la patonza, questa si, della pubblica amministrazione.

Oramai viviamo in piena Magistrocrazia; questa è la realtà caro Guzzanti, caro Veneziani.

Oramai viviamo tutti nell’incertezza totale, con l’incubo di venire prelevati all’alba dal Kgb o dalla Gestapo a servizio dell’opposizione solo per non esserci allineati ai dogmi della nuova Santa Inquisizione rossa , proprio come succedeva nella Russia di Stalin o a Berlino Est.

Oramai non c’è più la certezza del diritto ma, solo l’uso improprio e strumentale della giustizia spettacolo. Una giustizia sempre meno giusta e sempre più giustizialista. Proprio come nelle società musulmane tanto care alla sinistra.

La cosa triste però e questo lo dico con grande amarezza, è ascoltare su questo tema, il silenzio dei liberali, dei radicali e di tutte quelle forze democratiche e civili che non hanno nulla da spartire con i nipotini delle ex dittature nazi- comuniste, quelle che oggi si spacciano per progressiste con la mano sinistra mentre con la mano destra accendono il fuoco dell’odio verso la società aperta, verso il diritto, verso la libertà, verso il liberalismo, verso l’Italia, verso Israele, verso l’America, … verso tutto ciò che non è intriso di ideologie totalitarie come loro e come la loro idea di società chiusa.

domenica 18 settembre 2011

La Santa inquisizione

Io credo comunque che in questo dramma generale la colpa non sia del tutto riconducibile solo alla nostra classe politica che certamente si, risponde prima di tutto ai propri interessi ma ripsonde soprattutto agli interessi di quel popolino che di certo non è migliore della sua classe politica.
Molte persone che si indignano con estrema facilità, nel loro quotidiano, e lo sappiamo tutti, sono peggio, siamo peggio dei nostri politici. La cosiddetta società civile che piace tanto all'Italia delle redazioni dei giornali infatti fa ancora più schifo di quella politica e mi riferisco a quella delle corporazioni, da quella dei giornalisti alle Procure/Moschee ,dai sindacati alle lobby teocratiche per finire alla lobby della funesta classe parassita dei dipendenti pubblici che vive alle nostre spalle peggio della razza predona di un’economia collusa con la politica.
Poi ci sono gli squadristi fascisti di professione come quella dei centri sociali che in virtù di un salvacondotto di immunità a loro consegnato da un potere divino, un po’ come quello rilasciato da decenni alla sinistra italiana da parte delle procure/moschee , dicevo, si comportano da nuove BR legalizzate, brigatisti che non sparano e non uccidono fisicamente chi non si allinea alla strategia dei comunisti italiani ma che uccidono socialmente la Libertà di chi vuole pensarla diversamente da loro e dai loro padrini. Bloccano manifestazioni e convegni, bloccano opere civili e politiche.
E’ davvero paradossale, nelle strade ci sono loro che tolgono la libertà di parola con le loro intimidazioni, nelle procure ci sono alcuni Imam con le loro Fatwe e nelle redazioni c’è la santa inquisizione: in mezzo c’è tutta la classe parassita che ha occupato lo Stato del quale se ne serve per nutrirsi e nutrire i loro mandanti.

Siamo messi proprio male e tutto questo fa presagire la viglia di una nuova dittatura teocratica; quella islamocomunista.

domenica 21 agosto 2011

Su Israele e Durban III continuo a pensare liberale.

Si avvicina il 21 settembre, come giustamente ricorda oggi su Corriere della Sera, il buon Battista. Fra un mese esatto il carrozzone antisemita dell’ONU darà il via all’indecoroso spettacolo antisemita che ironia della sorte come nella migliore tradizione della massoneria Rosso-Verde, si presenterà sotto la falsa effige della lotta contro il razzismo cosa invece già disattesa e infaustamente sperimentata nei due eventi precedenti: Durban I e Durban II.
Da sempre i nazisti e i comunisti e islamisti poi, in pratica tutte le ideologie totalitarie hanno saputo utilizzare al meglio la loro nefasta propaganda di odio, nascondendosi dietro innocue e rassicuranti sigle, parole e slogan. A casa nostra lo fecero bene i fascisti quando utilizzavano parole come libertà, giustizia, pace, benessere, diritti e orgoglio nazionale, lo fecero ancora meglio i comunisti del PCI/PD quando si spacciarono per difensori dei deboli, quando parlavano e continuano a parlare, indegnamente, di libertà, progresso, giustizia, garantismo, benessere, pace e tolleranza avendo in mente invece un solo obiettivo: distruggere chi non si piega alla loro feroce dittatura per ora solo culturale, economica, giudiziaria, mediatica, e statalista ; all’appello manca solo, per ora e in parte, quella militare.
Ecco tra un mese esatto, dopo il nazismo e comunismo dovremo subirci anche l’islamismo che, come le sorelle maggiori ma non certo più spietate di lei, sotto mentite spoglie, ci dirà e spiegherà come combattere il razzismo ( leggi come distruggere Israele e il suo popolo). Per questo dovremo solo ringraziare l’ONU e l’internazionale comunista, che attraverso Durban III tenteranno di suggerire all’Europa qualche leggina per isolare e bloccare Israele da un punto di vista politico, culturale ed economico e dall’altra suggerire agli States attraverso la Cina, come ha ben già fatto la stessa Cina su Taiwan e Tibet, di abbandonare al proprio destino Israele sia da un punto di vista militare che geografico. In mezzo e dietro le sigle di copertura infine ci sono loro: i carnefici e i loro Kamikaze, le loro bombe e il loro terrorismo, ci sono quelli che fingono di non vedere, da Tettamanzi ai Liberal sperando che i Napolitano d’Europa chiedano alla Nato una volta colpito Gheddafi di bombardare anche Israele.
Ecco questa per i veri liberali potrebbe invece essere l’occasione oltre a manifestare solidarietà al popolo di Israele, per organizzare finalmente qualcosa di liberale; penso ad un sit in di protesta da fare presso la sede romana dell’Onu, penso ad un grande evento da organizzare a Tele Aviv o Roma, invitando alte personalità della Rep. Ceca, Olanda, Usa, Italia le uniche per ora a non aver aderito a questa pagliacciata, per parlare qui si, di libertà, amore e tolleranza, quella vera. Penso ad una grande campagna di sensibilizzazione contro l’ONU e i suoi Ahmadinejad, penso ad una netta presa di posizione in tutti i settori contro il vero razzismo di chi vorrebbe cancellare prima geograficamente e fisicamente un popolo intero in nome del politicamente e islamicamente corretto e poi l'occidente intero e la sua civiltà liberale. Penso Liberale.

sabato 30 luglio 2011

La livella del pianto dei vari Totò

Non so se anche voi ci avete fatto caso. Da un paio di lustri alcuni intellettuali molto vicini al Vaticano e alcuni Cardinali molto vicini al PD, stanno lavorando al sincretismo cristiano; ossia livellare il cristianesimo all’islam, la cultura della vita con quella della morte. Preparare la gente al passaggio indolore da una religione all’altra.
Stessa cosa sta accadendo con quello che io chiamo il sincretismo pidiellino ossia il tentativo (ben riuscito) di livellare il PDL al PD preparando la gente al passaggio indolore dal votare PDL a votare PD; tanto sarebbe la stessa cosa.
Ma la cosa che più mi preoccupa è notare come alcuni liberali stiano tentando di fare la stessa cosa con la dottrina liberale nel loro nefasto tentativo di livellare il liberalismo con il socialismo.
Chi c’è dietro oltre alla potente massoneria “rosso-verde”?

domenica 17 luglio 2011

E perchè non le quote del Merito?

Se proprio non se ne può fare a meno visto che nessuno le propone, allora rivendico anch’io le mie quote rosa: quelle del Merito.
La nostra classe dirigente deve capire che se fino ad oggi hanno governato (con le “quote politiche-metodo Cencelli” parenti delle attuali quote rosa ) disastrosamente l’azienda Italia con tutte le sue attività “improduttive” dalla scuola all’informazione, dalla difesa alle partecipazioni statali passando dall’informazione e dalla cultura …non necessariamente devono applicare ed esportare questo nefasto sistema anche nelle aziende private, in quelle quotate in borsa, nei Comuni, ecc..ecc..
Cancelliamo le quote rosa, mussulmane, giovanili, religiose e politiche e diamo spazio solo all’unica quota che produce ricchezza e rende liberi: il Merito.

venerdì 1 luglio 2011

Accanimento contro i " diversamente giovani"

La manovra finanziaria di questo Governo conferma quello che un tempo l’Avvocato diceva grosso modo cosi :”In Italia per fare le cose di sinistra ci vuole un Governo di destra, mentre per fare le cose di destra ci vuole per forza un Governo di sinistra.” Forse aveva ragione.
La mia riflessione parte da due casi all’apparenza isolati: la riforma dell’apprendistato agli under trentenni e agevolazioni all’imprenditoria per gli under trentacinquenni da una parte e le quote rosa dall’altra. Due scelte illiberali tipicamente socialiste.
La riforma dell’apprendistato voluta dal socialista Ministro Sacconi nella sua banalità tra le altre cose, sostituisce e mantiene sotto un’altra voce i contratti a progetto(precari) da una parte , mentre dall’altra parte discrimina gli over trentenni perché non più fiscalmente utili per le aziende, condannando di fatto i quaranta/cinquantenni disoccupati, a morte civile certa perché nessuna azienda avrebbe fiscalmente alcuna convenienza ad assumerli. Altroché il Merito.
A questa che io considero una stupida riforma si è aggiunta ora anche quella inserita nella manovra finanziaria dove si agevola l’imprenditoria per gli under trentacinquenni . Anche in questo caso un atto discriminatorio verso gli over quaranta/cinquantenni che non potendo essere più assunti grazie alla stupida riforma dell’apprendistato voluta dal Ministro Sacconi e dai sindacati, non potranno nemmeno sperare di mettersi in proprio. Accanimento verso i “diversamente giovani” ? Si, evidentemente si. Per questo Governo probabilmente e per le corporazioni parassite come quelle sindacali, questo esercito di 40/50 enni non è considerato degno di esistere .
Sulle quote rosa poi che dire? Follia e razzismo allo stato pure; è il trionfo del Bunga Bunga di sx e dx, oggi le quote rosa, domani quelle dei gay e poi ancora di quelle musulmane,comuniste, …., altroché Meritocrazia.
In pratica questa destra e questa sinistra assieme alle corporazioni e il terzo polo ci stanno dicendo che per lavorare ed essere considerati cittadini di serie A in Italia, bisogna avere meno di 30 anni, essere donna o Gay, magari musulmano e clandestino ma, soprattutto non avere più di 30 anni e preferibilmente essere statali, furbi e parassiti,lacchè e voltagabbana,mediocri e banali,…e pregare Dio di non perdere lavoro.
E poi il Pdl/Lega Nord, si domandano come mai gli italiani non li votano più. Saranno mica gli over 30 enni che sono stufi di vivere da invisibili ?

domenica 26 giugno 2011

PDL, rispondo agli amici liberali.

Rispondo a chi in privato mi chiede se la mia decisione di allontanarmi dalla politica sia frutto solo di un malessere passeggero oppure di una scelta ponderata. Rispondo che la mia è solo nausea.
Nausea verso l’immobilismo del Pdl e nausea verso il potere divino della magistratura; il primo è un malato tenuto in vita in coma farmacologico mentre il secondo è un cancro dove assieme all'economia di governo di stampo socialista sta attuando per conto dell'opposizione una presunta pulizia etica ma, oserei dire etnica.
Un cancro quello della magistratura che la sinistra sta cavalcando convinta di uscirne indenne prestandosi a questa farsa, spesso alzandone la posta a cominciare dalle nostre istituzioni rese monche perché colpite da questo virus maligno, un virus che la sinistra con la sua armata mediatica ci infetta quotidianamente.
Una danza macabra dove magistratura, opposizione , corporazioni e apparati dello Stato, impongono con la forza, prima al cittadino ignorante e poi alla maggioranza silenziosa e distratta oltre che pigra, rendendoli muti e incapaci di reagire.
Il Pdl pertanto non può più continuare a vivacchiare . Non può più delegare o rinviare a babbo morto, a costo di allearsi con il diavolo; la magistratura militante va fermata e assieme il Pdl rinnovato, rinnovata la sua classe dirigente a cominciare dal funesto Tremonti e dalle ragazze Pon Pon che ne gestiscono il potere assieme ai vari Lele Mora.
Ma non è solo la magistratura che mi avvilisce. E’ l’economia, questa grande assente, un’economia di stampo socialista e nemica del mercato e della Meritocrazia che sta uccidendo a colpi di legge l’unica vera economia pulita: quella liberale. Quella che farebbe fare il salto di qualità al malato Italia.
Cari amici anch’io come voi non vivo di politica ma, del mio duro lavoro e non posso più continuare a perdere tempo con chi non vuole rimboccarsi le maniche e fare in economia quello che noi dieci anni fa iniziammo a fare contro l’Eurabia ; poche persone conoscevano il pericolo islam ma, grazie al nostro silente incisivo lavoro abbiamo portato alla luce e coinvolto tutti anche lasciando cavalcare la nostra battaglia alla Lega Nord per la pavidità o cecità del Pdl. Questo è il tempo che i liberali inizino davvero a rimboccarsi le maniche con o senza il Pdl. Altrimenti iniziamo a pensare seriamente a come espatriare. Questa Italia senza spina dorsale e ruffiana oltre che puttana, non ci piace.

sabato 25 giugno 2011

Pdl o non Pdl

Certo che questo Pdl sta facendo di tutto per allontanarci dal partito, allontanare i Liberali; soprattutto con il suo immobilismo. E' proprio destino dei liberali non trovare casa; fino a quando Antonio Martino o Daniele Capezzone resteranno nel Pdl ci resterò anch'io ma, un minuto dopo...chiuderò con la politica.
Non mi entusiasmano ne destra ne sinistra(per carità) e ne tantomeno il terzo polo; con le associazioni è solo una grande perdita di tempo anche se alcune sono davvero la vera risposta, la vera piramide rovasciata. Ma non basta.
A settembre chiuderò con la politica.

mercoledì 22 giugno 2011

Prodi ... contro il taglio delle tasse e dei sprechi

Prodi si è svegliato . Con la sua tipica espressione jurassica dall’alto della sua esperienza con grande sforzo è riuscito ad aprire gli occhi e la bocca e dirci che boccia le ipotesi di taglio delle tasse. Inoltre, sempre per lui, la riduzione della spesa pubblica altro non significa che, “ rinunciare al futuro ”. Pazzesco .

Cari amici questa è l’Italia che vorrebbe governarci e traghettarci nel fallimento più totale, l’Italia del socialismo reale. L’Italia che sogna la Grecia. Al signor Prodi vorrei ricordare invece che il taglio delle tasse e la riduzione degli sprechi non solo sono auspicabili ma, necessarie, vitali per la sopravvivenza dell’Italia.

Questo per noi è il momento di snellire definitivamente lo Stato Predone, diminuendo la percentuale dell’Italia parassita che vive alle nostre spalle, quella nascosta dietro le pieghe della Pubblica Amministrazione, la cosiddetta Casta, l’Italia dei furbi come lui che vivono con una pensione mensile di 31.000 euro circa, l’Italia dello spreco.

Questo è un motivo in più per continuare a votare Berlusconi e sperare nella rinascita e nella rivoluzione liberale dell’efficienza, delle persone capaci, del minimo Stato e della Meritocrazia contro l’Italia di Prodi, del suo socialismo reale e della sua merdocrazia.

lunedì 13 giugno 2011

Ha vinto il neo Stato Pontificio rosso-verde..

Come era prevedibile è passato il quorum. Ha vinto il neo Stato Pontificio rosso-verde..
Eh si, siamo ritornati indietro . Ormai è chiaro, gli ingredienti ci sono tutti, a vincere è stata l’ignoranza generale del popolino succube e timoroso, il popolo della neo Santa Inquisizione delle magistrature-moschee, del Min.Cul.Pop di sinistra, quello che si è alzato in piedi ad applaudire lo Stato Divino e il Papa Re Di Pietro, tutti avvolti nel loro naftalico medioevo; comunisti e liberal, radicali e chierici, preti e prostitute, giullari e intellettuali dove l’unica novità è che il cristianesimo sta per essere sostituito dal comunismo e dall’islamismo.
Oggi ha vinto l’ignoranza, la paura di chi teme il cambiamento e vede la scienza come l’antitesi di Dio del loro Dio, lo Stato divino, statalista , papale e predone.
Certo un po’ ce la siamo anche cercata noi. Berlusconi come sempre ha dato il suo contributo perdendo troppo tempo dentro un mondo puttanesco e boccaccesco e meno dentro una società ,dove gran parte delle famiglie, naviga a vista e fatica ad arrivare a fine mese e dove una maggioranza sempre più consistente, sta perdendo il lavoro e nessuno si preoccupa di loro. Persone che alla soglia dei quarant’anni non possono più sperare in una nuova assunzione perché i sindacati e un welfare monco ha decreto la loro morte civile a vita. Gente che vuole annusare l’odore del pane e sentire parlare meno di bunga bunga.
Certo questo governo poteva fare qualcosa di più . Tagliare le tasse per esempio. Poteva pensare un po’ di più a chi lavora nel settore privato e un po’ meno per chi lavora nel settore pubblico come invece ha fatto ; gente che al vergognoso posto fisso si sono visti aggiungere benefit sugli stipendi, privilegi sui mutui, e sulle corporazioni a loro collocate; persone che non hanno mai avvertito la crisi come invece hanno avvertito e pagato in prima persona senza alcun paracadute i lavoratori privati che vivono ormai in piena dhimmitudine verso i dipendenti statali.
Oggi celebriamo quindi la vittoria di quest’Italia, l’Italia Turca, l’Italia che non produce ma ama vivere alle spalle dello Stato, e se proprio dobbiamo ringraziare qualcuno, oltre a Berlusconi, io ringrazierei il più grande alleato dell’esercito statale e dello stato pontificio: Giulio Tremonti. L’uomo dai paraocchi e dall’incapacità totale di rilanciare l’economia perché a beneficiarne non sarebbero più i suoi clienti milionari ma, il popolino libero e liberale che non voleva lo Stato Pontificio dei Vicerè come Di Pietro o dei Masaniello come De magistris. E invece ci tocca anche celebrarli. Grazie Giulio.

mercoledì 8 giugno 2011

Napolitano chiagne e ...i liberal gli vanno dietro.

Davvero strani questi liberal italiani.
Ricordo quando i finiani e una buona parte dei Della Vedova Boys, in particolare modo, si distinguevano non solo come ragazze pon pon di Fini ma, in piena overdose mediatica si sentivano in pole position come la futura classe dirigente di un probabile governo fascio comunista. Purtroppo per loro, non hanno raccolto nulla.
Sempre loro, dopo aver capito che nel progetto di Fini di liberale e intelligente c’era davvero ben poco se non nulla, si sono subito imbarcati nel corale “osanna” al vendoliano Pisapia rasentando il ridicolo e distinguendosi per l’appunto come i pisapippa boys; addirittura autoincensandosi come “i veri liberali per Pisapia”, non tutti fortunatamente. Anche qui non hanno raccolto nulla.
Imperterriti, eccoli quindi da poco lanciarsi a petto in fuori come le nuove ragazze pon pon dell'ex comunista Napolitano. Pazzesco. Potremmo chiamarli i Praga Boys? Cosi, tanto per non mancare di rispetto a chi un tempo applaudiva i carri armati sovietici come adesso fa con le bombe Nato?
La domanda viene quindi spontanea; cosa accomuna e unisce , se non il naftalico antiberlusconismo, un (pseudo) liberale ma, oserei dire più propriamente liberal, ed un ex e ancor più oggi di ieri, comunista , come Napolitano? Sinceramente nulla perlomeno come un qualsiasi liberale capirebbe; io non potrei mai sentirlo vicino ai miei valori; vicino poi ad uno che se ne guarda bene dal condannare i pisapippa boys dei centri sociali, dalla loro linea antisemita ( caso di Milano ) , da uno che piangeva per un muretto a Pompei ma, fingeva di non vedere chi nel Veneto piangeva sul serio per l’alluvione; non mi sento vicino a chi chiude gli occhi “sull’inverno arabo” della Siria, dell’Iran e la sua prossima bomba atomica, fino alle stragi dei cristiani nel Sudan, in Egitto,… e poi "chiagne" per i migranti in fuga nei mari della Libia mentre dall’altra parte si spella le mani perché Obama e Sarkozy continuino a bombardarli(i migranti), nella loro terra libica dove quotidianamente vengono uccisi dei civili. O quando piange ricordando le vittime delle BR (comuniste come lui), ma finge però di non accorgersi che queste BR grazie a questo clima giacobino stanno ritornando. Chissà forse quel giorno i liberal italiani si sveglieranno dal torpore e dal sonno della ragione e magari alcuni cominceranno anche a capire chi sono veramente i loro masaniello.. mentre le eterne e solite ragazze pon pon, quelle no, quelle sicuramente inizieranno ad osannare anche le BR.

sabato 4 giugno 2011

Questa non è la mia casa..la casa dov'è?

Se un liberale dovesse guardare la struttura piramidale del PDL non avrebbe dubbi a sussultare e dire : “..questa non è la mia casa”.
Il PDL con la nomina di Alfano piuttosto che di un Liberale non può e non deve tradirci come fece con lo spirito del 94.
Dopo l’ultima batosta elettorale ci aspettavamo qualcosa di più incisivo nell’organizzazione di questo partito quasi sempre virtuale quando si tratta di votare e movimento politico astratto quando invece si tratta di governare.
Ebbene , il fatto che oggi dal cilindro sia uscito Alfano, indubbiamente personaggio brillante e perbene ma pur sempre un ex democristiano ci lascia perplessi: un ex democristiano che dalla stanza dei bottoni controllerà l’operato dei tre coordinatori nazionali del PDL, un ex comunista ( Bondi ), un ex fascista ( La Russa ) ed un ex repubblicano ( Verdini ) ci sembra davvero troppo , troppo cattosocialsita, visto che poi tutti e tre magari si sforzeranno di parlare in nome del liberalismo, come indegnamente fa Fini e D’Alema. Pazzesco. Che sia giunto il momento di archiviare il PDL?
Lo abbiamo già fatto con il PLI , non ci siamo cascati con il FLI e peggio ancora non lo abbiamo mai fatto con i “padrini” di tutti e due (Pli-Fli), ovvero Bersani, Vendola e Di Pietro ; e soprattutto non lo faremmo mai. Mai . Perché un liberale che si rispetti la schiena la tiene sempre dritta . Però a tutto c’è un limite e questo è il momento di iniziare a guardare oltre. E’ il momento di iniziare a camminare da soli e forse per sempre.

venerdì 20 maggio 2011

Obama ( bin Laden ) e i confini di Israele

Obama Bin Laden, ha perso un’altra occasione per stare zitto.
Da buon cerchiobottista qual è e per farsi perdonare l’uccisione del suo Avatar Bin Laden, adesso vorrebbe fare felici i talebani chiedendo il ripristino dei confini israeliani antecedenti al 1969, in pratica chiedendo l’uccisione di Israele. E qui i conti tornano, per lui.
Din Don Dan Laden però dimentica ,o finge di dimenticare, che (solo a titolo d’esempio), nel 1967, Gerusalemme era divisa a metà proprio come Berlino la città dove Kennedy fece uno dei suoi più grandi discorsi. Altroché questo puparo.
Inoltre il Muro del Pianto si trovava nella zona islamica dove nessun israeliano un domani potrebbe più andare a pregare come fanno i cristiani a Roma , gli islamici alla Mecca e i nostri komunisti di potere , presso le varie procure/moschee, Milano in primis.
In compenso però chiede ad Hamas di garantire la sicurezza di Israele. Come dire se prima i missili partivano da Gaza per raggiungere Sderot , domani i missili, potranno partire direttamente dal balcone del vicino di casa arabo.
Ora mi chiedo se questo funesto presidente degli States ci fa o ci è. O se si sta candidando a fare il presidente del mondo islamico perché ha capito che ha finito di prendere in giro gli americani e l’occidente.
Comunque sia adesso qualche richiesta la vorrei fare anch’io ad Obama; perché allora non restituire l’America ai discendenti di “Geronimo” sales navy permettendo? Visto che ci siamo poi, potremmo anche chiedere al nostro logorroico presidente dei comunisti italiani Napolitano, di fare pressioni presso la UE e l’ONU affinché ripristino i vecchi confini dell’Antica Roma e cosi via via fino a ripristinare e riportare l’orologio indietro di secoli e secoli come vorrebbe riportarci l’islam tanto caro a Obama bin Laden e alla massoneria Rosso-Verde.

giovedì 19 maggio 2011

Crisi Pdl

Dopo un anno riprendo a scrivere sul blog un po' per nostalgia e un po' per fuggire dalla gabbia di Facebook.

In questi giorni osservo con distacco la crisi del Pdl che diciamocelo chiaramente se lo è cercata. Lasciando da parte i commenti dei soliti voltaggabana pronti ad osannare Berlusconi se vinceva al primo turno o condannarlo se la Moratti come era prevedibile perdeva, vorrei dire "..io lo avevo detto" Vorrei. Ma sinceramente non so a chi. Il problema del Pdl sta proprio qua. Non esiste nel territorio, città come Venezia che non hanno una sede operativa dove far incontrare gli iscritti e simpatizzanti, ascoltare i loro suggerimenti e lamenti è semplicemente pazzesco. Nulla.

Siamo un partito di elettori e basta. Elettori che però adesso si sono stancati di muoversi e considerati solo sotto le elezioni.

Berlusconi a mio parere dovrebbe resettare tutti i vertici, riorganizzare la base e dare vita non ai circoli della Brambilla o della Santanchè o di ragazze Pon Pon adulatrici dello stesso circo mediatico ma, dare vita nel vero senso della parola, Vita, alla base del popolo pidiellino.

Dovrebbe liberare le energie sigillate dai Ras locali e farli diventare i loro controllori e non schiavi passivi.

Dovrebbe mettere in campo ma,con ruoli attivi i vari Martino e Capezzone e lasciar perdere l'elemosina della Lega Nord. E' inammissibile che i suoi Pretoriani incapaci di raccogliere consenso,debbano svendersi ai capetti della Lega,o di pseudo salotti cattosocialisti,rinunciando alle storiche battaglie liberali che avevano fatto grande F.I. Battaglie ed ideali date ormai in appalto (in pasto)a chi liberale non lo è. Questo a casa mia si chiama Karakiri.